Il sindaco, avv. Pippi Mellone, non le manda a dire ai suoi “petulanti” detrattori che in questa storia non si sono risparmiati a fomentare un opinione pubblica che non brilla in fatto di verificare la veridicità di notizie unte e bisunte di mezze verità. Sette punti per documentare una gestione a dire del primo cittadino “opaca” che alla luce dei fatti avrebbe anticipato in una comunicazione diretta e senza quella distanza che tanto ha fatto “s_parlare” chi oggi ha il ruolo politico di dissentire a prescindere .(n.d.r)

Mellone: “Premetto e prometto che è l’ultima volta che intervengo sul tema, ma dato il baccano scatenato dai soliti quattro gatti, sono costretto a qualche ulteriore precisazione, anche per scrollarmi di dosso le cattiverie fatte circolare in queste ore.

  1. I campetti di via Kennedy sono di proprietà del Comune di Nardò. Nessuno può sentirsi padrone di una cosa di tutti e maturare diritti a vita su questo o altri immobili comunali.
  2. Nel febbraio 2017 la mia amministrazione, a pochi mesi dall’insediamento, prorogò per 24 mesi la gestione dell’oratorio. Questa proroga è scaduta il 15 febbraio scorso dopo 13 anni di utilizzo gratuito dell’impianto! Dove sta lo “scippo”?
  3. Purtroppo, nel corso di questi due anni abbiamo appurato che a gestire i campetti – di fatto – non era il parroco ma altri soggetti, nonostante la sub concessione fosse espressamente vietata dalla convenzione tra le parti.
  4. Chi racconta mezze verità sui campetti omette di dire che ogni bambino o adulto che giocava su quel prato pagava 3,50 euro durante l’orario diurno e 4 euro per le partite serali. Circostanza sulla quale sono pronti a testimoniare centinaia di neretini, compreso il sottoscritto che lì ha giocato in più occasioni. Non mi risulta che altrettante ricevute siano state rilasciate dai gestori.
  5. Il bar vendeva bevande varie… anche in questo caso senza rilasciare alcun tipo di scontrino.
  6. I profitti della gestione, secondo convenzione, dovevano essere reinvestiti sulla struttura. A dispetto di questo il 17 marzo 2014 la giunta dell’ex sindaco Risi (delibera n. 70) rifece il manto erboso, spendendo 30 mila euro di soldi dei cittadini.
  7. L’oratorio era obbligato a presentare una relazione annuale sulle attività e gli introiti. Cosa mai avvenuta.

Insomma, in questi due anni abbiamo riscontrato che la gestione era, nei fatti, opaca. Per questi motivi siamo intervenuti affidando la struttura ad un altro soggetto, preoccupandoci che rimanesse comunque a disposizione delle attività sociali della parrocchia, alle medesime condizioni. Chi si agita oltremodo o non ha capito oppure ha interessi diversi.

Una piccola nota a margine. Mi riferiscono che la peggiore stampa cittadina ci accusi di aver affidato i campetti ad “amici degli amici”. Nei fatti si tratta di parenti della ex senatrice Manieri. Quindi, secondo la loro logica tribale si tratterebbe di amici loro. Noi li abbiamo scelti solo perché lavorano bene.

E ora basta… rimettiamo la palla al centro e buon divertimento a tutti i ragazzi!”

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