La definizione di mondo nella lingua italiana affonda nell’espressione latina locus mundus nella sua accezione di “luogo pulito, chiaro, visibile” ovvero quella porzione della Terra, ma anche del cielo, illuminata dalla luce e quindi visibile, identificabile e riconoscibile dall’essere umano.

Ma aggiunge anche il valore di “ornamento” e di “elegante” inteso come il “luogo ordinato dove regna la bellezza” insito anche nel greco κόσμος (kósmos) con significato di “ordine, ornamento, bellezza”, contrapposto al Χάος (kàos) e che rimanda al pensiero pitagorico ellenistico…

L’acqua e l’aria, i due fluidi essenziali da cui dipende tutta la vita, sono diventati bidoni della spazzatura a livello mondiale. L’uomo ha conosciuto per cinquecentomila anni la fame, il freddo, la violenza.

Questa è la prima generazione umana che non conosce alimenti genuini e il mare pulito. In nome del progresso, l’uomo sta trasformando il mondo in un luogo fetido e velenoso (e questa è “tutt’altro che” un’immagine simbolica). Per la prima volta nella storia del mondo, ogni essere umano è sottoposto al contatto con sostanze chimiche pericolose, dal momento del concepimento fino alla morte.

Stiamo inquinando l’aria, l’acqua, il suolo, gli animali e noi stessi, al punto che è legittimo domandarsi se, fra un centinaio d’anni, sarà ancora possibile vivere sulla terra…Tutti chiacchieriamo di ecologia puntando il dito sugli altri, ma l’ecologista non è l’uomo che dice che il fiume è sporco. L’ecologista è l’uomo che pulisce il fiume!!

O acqua! O aria! O terra! Terra morta… tutte le stelle muoiono per collisione esterna, esplosione o consumazione interna.

Questa sola muore perché i suoi abitanti preferiscono alla sua vita limitata l’illimitato della propria peccabilità.

Carlotta .-