Nardò,22 marzo_ Sulla Ztl le rappresentanze dell’opposizione, consiliari e non, hanno fatto una scelta politica netta: costruire e diffondere falsità alimentando la confusione, provocando disagi, disorientando volutamente i neretini. È un atteggiamento che in parte sembrerebbe dovuto al fatto di non aver letto il regolamento oppure di averlo letto e interpretato poi a proprio piacimento.
Diversamente non ci spieghiamo i motivi di questa ostinata e pedante richiesta di concessioni per residenti e operatori, già contenute nella regolamentazione adottata, come ad esempio le fasce per il carico e scarico. Ascoltiamo da mesi l’insopportabile litania de “la pedonalizzazione va bene, ma non così”, suggerendo in alternativa modi e modalità impossibili da perseguire o in grado addirittura di vanificare l’obiettivo principale. Esiste poi la tendenza sleale di ingigantire il legittimo disappunto di qualcuno trasformandolo in un inesistente malumore collettivo. A infuocare gli animi ci pensa il consigliere Lorenzo Siciliano il quale da qualche giorno sostiene che l’assessore Tollemeto non abbia di meglio da fare che recarsi di casa in casa o di negozio in negozio a dire, secco e sprezzante, “o vi arrangiate o ve ne andate altrove”. Una balla colossale e imprudente, perché se domattina un residente o un operatore del centro storico dovesse sentirsi giustamente infastidito da una cosa del genere e dovesse chiederne il conto all’assessore, nei modi e nelle maniere che ritenesse opportuni, conosceremmo tutti il vero “responsabile” senza la fatica di cercarlo (a Boncore lui e Piccione applicarono lo stesso metodo e, infatti, un tizio si sentì autorizzato a un grave gesto di violenza nei confronti di un consigliere di maggioranza). Piuttosto, è vero il contrario: nelle riunioni con i commercianti del centro gli assessori Tollemeto e Puglia hanno manifestato grande disponibilità annunciando correttivi, soluzioni di mobilità alternativa, modifiche sulle fasce di carico e scarico, ecc.. A proposito di bugie, ignoti stanno diffondendo la frottola dell’accesso alla ztl che costerà 300 euro l’anno, col chiaro obiettivo di esasperare gli animi.
Spiccano per bigottismo i rappresentanti di Art. 1 che, udite udite, vorrebbero dei permessi per gli studenti in caso di pioggia (speriamo davvero che non leggano questa sciocchezza in Emilia o in Svezia…). Non meriterebbe commento poi l’uscita di Marcello Risi sul rischio di spopolamento del centro storico. Nella storia recente della mobilità in Italia e in Europa non esiste un solo caso in cui le politiche votate alla pedonalizzazione dei borghi antichi abbiano prodotto effetti di questo tipo. Anzi, il contrario! Inibire l’accesso alle auto – studi ed esperienze alla mano – fa bene al commercio, alla qualità della vita, al settore immobiliare (chi cerca casa nei centri storici tende ad evitare le strade non chiuse al traffico), alla salute di monumenti ed edifici storici. Chi lancia allarmismi è un ex sindaco che per cinque anni non ha avuto l’intuizione, o forse il coraggio, di fare uno straccio di scelta in questo ambito. Anzi no, una scelta l’ha fatta: mettere un segnale di divieto in piazza Salandra e creare una Ztl virtuale, peraltro sfiorando ripetutamente la crisi in maggioranza.
Certo è che queste posizioni semplificano di molto il quadro degli orientamenti: da una parte c’è un’amministrazione che fa la scelta più ragionevole possibile in quest’epoca, cioè difendere il centro storico tentando di renderlo più vivibile e a misura di pedoni e ciclisti, farlo crescere insomma; dall’altra c’è un manipolo di miopi, gufi e portatori di interessi (politici) che nei fatti vorrebbero un centro storico con le auto, compromesso dallo smog e dal caos, pericoloso per chi va a piedi o in bicicletta, ancorato al vecchio schema del commerciante che vorrebbe il cliente con la macchina proprio sotto la porta del negozio.
Alla fine credo che non serva essere un tecnico per comprendere che il centro storico, da un punto di vista urbanistico e della mobilità, è nato all’epoca delle carrozze e non può essere ostaggio oggi delle automobili e dell’ipocrisia di qualcuno.
Gianluca Fedele
Capogruppo Andare Oltre
Consiglio comunale di Nardò
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