Bari,26 ottobre_ Sono centinaia i quintali di olive e uva da tavola che si volatilizzano nella notte in Puglia ad opera della criminalità, con un boom di fenomeni criminali da oltre 300 milioni di euro di danni stimati in un anno. Torna a denunciare il clima da far west nelle campagne Coldiretti Puglia, che in queste ore sta raccogliendo le ennesime segnalazioni di furti in provincia di Bari e BAT di olive e uva da tavola, con particolare intensità a Palo del Colle, Bitonto, Andria e Rutigliano.

“Con la campagna olivicola appena iniziata, avevamo messo in conto di dover subire per l’ennesimo anno consecutivo l’assalto di bande ben organizzate che in 2/3 minuti riescono a portare via oltre 30 kg di olive ad albero, battendo gli ulivi con mazze anche di ferro per far crollare il maggior numero di prodotto, danneggiando al contempo le piante. Le squadre di malfattori trascinano le reti sotto gli olivi a mano a mano che i complici percuotono i rami, per raccogliere il maggiore numero possibile di olive in caduta. Gli agricoltori sono costretti a organizzarsi in ronde notturne e diurne”, denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia, che ha chiesto ai Prefetti di tutta la Puglia e al presidente della Regione Puglia Emiliano la convocazione urgente di un incontro per circoscrivere le aree a maggior rischio e organizzare controlli delle forze dell’ordine più massicci e mirati.

Oltre alla perdita di reddito per il furto di olive e dell’uva da tavola e al danneggiamento delle piante, gli agricoltori sono costretti ad impiegare più manodopera per recuperare dal terreno parte della ‘refurtiva’ che i ladri non riescono a portare via, aggiunge Coldiretti Puglia.

“Da replicare il modello utilizzato lo scorso anno, quando a seguito di incontri con il prefetto della BAT  e con il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Trani, fu organizzato un presidio capillare dei Carabinieri soprattutto nelle campagne ubicate sul lato mare, area dove i fenomeni erano più intensi, con ottimi risultati”, conclude Muraglia.

Si assiste alla ‘stagionalità’ delle attività criminose in campagna – denuncia Coldiretti Puglia – perché squadre ben organizzate tagliano i ceppi dell’uva da vino a marzo e aprile, rubano l’uva da tavola da agosto ad ottobre, le mandorle a settembre, le ciliegie a maggio, rubano le olive da ottobre a dicembre, gli ortaggi tutto l’anno, ma preferiscono i carciofi brindisini e gli asparagi foggiani, dimostrando che alla base dei furti ci sono specifiche richieste di prodotti redditizi perché molto apprezzati dai mercati, rubano gli ulivi monumentali perché qualcuno evidentemente li ricerca.

I reati contro il patrimonio, quali furto di mezzi agricoli (15%), abigeato (11%), furto di prodotti agricoli (13%), racket (9%), usura, danneggiamento, pascolo abusivo, estorsione, rappresentano la “porta di ingresso principale” della malavita organizzata e spicciola nella vita dell’imprenditore e nella regolare conduzione aziendale, conclude Coldiretti Puglia.

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