Nardò,16 maggio_ di Cosimo POTENZA_ Ad un anno dalle prossime elezioni amministrative gli antagonisti dell’attuale amministrazione neritina, tentano di darsi una parvenza di credibilità rimescolando ,nel cilindro da prestigiatore, nomi di papabili alla poltrona di primo cittadino. Nomi che si possono misurare con le dita di una sola mano. Liberi professionisti prestati alla politica. La storia che si ripete.
Una dato assodato è la morte accertata della politica quella seria costruita su fondamenta solide: gerarchia, scuola di formazione, militanza attiva con ruoli certi protagonisti e comparse.
Oggi lo scenario locale è rappresentato da una prolifera nomenclatura di liste civiche più un’espressione di provati tracolli-politici- datati che si rinnovano con scandalosa ciclicità nell’ottica di possedere, visto come il neritino abbia il dono di auto flagellarsi e la memoria corta, titoli perpetui per occupare lo scranno dell’aula consiliare.
Una presunzione scandalosa che persevera da quasi un trentennio con la storia a fare da testimone alle scelte dettate da decani di comprovata e indiscussa capacità di rendere sterile ogni azione protesa a dare dignità agli invisibili, a chi desidera una progettualità nei comparti produttivi e infrastrutturali ad ogni tornata elettorale.
Una Nardò con un elettorato corposo , potenzialmente capace di mutare lo scenario politico martire del “do ut des”. Quasi 16 mila elettori maneggiati con imbarazzante facilità da alchimisti seriali che si celano dietro mentite spoglie.
Manipolatori volubili pronti a cambiare le carte in tavola a fatto compiuto, arrivisti per dubitare seriamente se è vero amore smodato per la città . La ricetta è sempre la stessa: Millesimale il voto !
La sporta dei voti, potere contrattuale aventi titolo di sedere ai tavoli di concertazione ,tra pietanze succose annaffiate da buon vino nostrano, per decidere le sorti della città all’insaputa , quasi, del proprio elettorato. Equilibri , precari, che si bilanciano e si sbilanciano con una velocità dettata da quel “do ut des” che non accontenta mai nessuno, consacrazione all’immortalità dei manipolatori seriali dI lungo corso ovviamente.
Scenari di ordinaria follia si stanno preparando prossimamente . Querelle a iosa per depotenziare il pragmatismo melloniano. Tuttologi del tanto al chilo che si venderanno al miglior offerente per appagare il proprio ego. Litigiosità, toni forti al limite della decenza usati come piedi di porco per scassinare il buonsenso dei neritini. Vittime sacrificali,a prescindere.
Opportunisti/e dalla facile ambizione che si proporranno riesumando da polverose cassapanche costumi teatrali che hanno visto giorni migliori.
Teatranti attempati o ex giovani promesse che ritentano la fortuna per la paghetta mancata, “portanduci” di quel sommerso mondo dove un amico al comune non è mai una variabile ma una costante. I lutti elettorali mai metabolizzati che diventano Viagra per quel “celodurismo” dove si confondono i ruoli e si vive in promiscuità con le priorità alle misure per colmare frustrazioni da prestazioni mai appagate.
Cosa ci riserverà il domani? … “ Il tempo non esiste, è solo una dimensione dell’anima. Il passato non esiste in quanto non è più, il futuro non esiste in quanto deve ancora essere, e il presente è solo un istante inesistente di separazione tra passato e futuro. “ San Agostino