Nardò, 23 ottobre_ La Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi, Lecce e Taranto, con una nota a firma della soprintendente Maria Piccarreta e del responsabile del procedimento Antonio Zunno, ha espresso parere favorevole all’intervento previsto a Santa Maria al Bagno da SWAN (Sustainable Water Aerodrome Network), il progetto finanziato con circa 3 milioni di euro dal Programma di Cooperazione Grecia-Italia che prevede la realizzazione di un sistema di otto idrosuperfici tra l’Italia e la Grecia per incentivare il trasporto su idrovolante. Nella marina neretina, in particolare, sorgerà una delle idrosuperfici, che consiste nella disponibilità di uno specchio d’acqua adeguato alle operazioni e di una struttura di approdo a terra, di fatto un mini-terminal con area welcome per servizi di accoglienza passeggeri e informazione, uffici, primo soccorso, servizi igienici. Una struttura quest’ultima con un impatto molto piccolo sul contesto (saranno impiegati manufatti di tipo precario, ecocompatibili e montati senza cemento) e che sarà rimossa nei mesi invernali, un profilo di sostenibilità che ha consentito al progetto di avere il riconoscimento della Ue e la cospicua dotazione finanziaria.
“Proseguiamo senza intoppi – dice l’assessore al Turismo Giulia Puglia – verso una opportunità enorme per la nostra città. Un’idea affascinante e utile quella del trasporto su idrovolante, che ha una finalità turistica, ma anche di protezione civile, monitoraggio ambientale, soccorso, assistenza. Del resto, accogliere i turisti all’idrosuperficie, spiegare loro il Giardino della Memoria e il Museo a pochi passi, indirizzarli sul territorio, nel centro storico, nei contenitori culturali, al parco di Portoselvaggio, è una prospettiva ghiottissima. Tutto questo impattando pochissimo, visto che il progetto prevede una bassa frequenza di voli, probabilmente in piena stagione potrebbero arrivare a 1 o 2 a settimana, e che l’idrovolante ammarerebbe a non meno di 700 metri dalla costa e raggiungerebbe il terminal a bassa velocità, come un qualsiasi natante”. 
Nei giorni scorsi il progetto della idrosuperficie a Santa Maria aveva già incassato i pareri favorevoli di Provincia di Lecce, Agenzia delle Dogane, gestore della rete gas. Anche Regione Puglia e Capitaneria di Porto non hanno rilevato criticità o motivi ostativi, pur richiedendo alcune integrazioni progettuali, a cui gli uffici stanno lavorando. Vale la pena sottolineare che nel parere la Soprintendenza prescrive testualmente “di regolarizzare, delimitare e valorizzare, l’area indicata come Giardino della Memoria, al fine di riqualificare paesaggisticamente il giardino spontaneo”. Di fatto, una conferma autorevole alla “strada” che il Comune di Nardò ha già tracciato, con l’obiettivo di riqualificare l’intero tratto di costa, impegnando una minima parte dell’attiguo Giardino e conferendo allo stesso una visibilità che non ha mai avuto. Anzi, l’amministrazione comunale lancerà nelle prossime settimane un concorso di idee aperto a professionisti ed esperti che consenta di avere a disposizione un progetto di valorizzazione del Giardino, luogo finalmente centrale della “memoria”, protetto, pulito, curato e alla portata delle persone che usufruiranno del terminal. Da opera spontanea a vero luogo d’incontro tra comunità e ponte, materiale e ideale, tra paesi posti su sponde diverse del Mediterraneo.
“La realtà è questa – spiega l’assessore all’Ambiente e ai Musei Mino Natalizio – fatta di documenti, procedure e norme di legge, non dalle strumentalizzazioni di questi giorni. Chi ha davvero a cuore il Giardino della Memoria non può che essere felice di questo progetto e della volontà dell’amministrazione di valorizzare finalmente il patrimonio della “memoria” rappresentato da quel luogo o dal vicino Museo, per il quale abbiamo speso oltre 178 mila euro per interventi di riqualificazione, tuttora in corso. Lo spettro della “cancellazione del Giardino” non esiste. Non solo non corre alcun pericolo, ma avrà finalmente la riqualificazione che merita, come del resto hanno evidenziato la Consulta dell’Ambiente e la Soprintendenza”.
SWAN è il frutto del partenariato tra l’Autorità Portuale di Corfù (capofila), il Comune di Corfù, l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio – Porto di Taranto, il Comune di Gallipoli e il Comune di Nardò. È un progetto che con la realizzazione delle idrosuperfici (nei porti di Taranto e Gallipoli, a Santa Maria al Bagno e nei porti greci di Corfù, Paxos, Erikusa, Matraki e Othoni) intende fornire una base polifunzionale per una serie di servizi su via aerea (protezione civile, monitoraggio ambientale, soccorso, assistenza), per altri servizi informativi e culturali e per lo sviluppo di collegamenti su idrovolante, che sono una soluzione immediata e a basso impatto ambientale per collegare località a vocazione turistica. L’idrovolante, infatti, è un mezzo di trasporto diffuso poiché non necessita di infrastrutture complesse e permette di raggiungere in poco tempo destinazioni remote o difficilmente accessibili. Swan è stato finanziato dal Programma Interreg V-A Grecia–Italia 2014-2020 (www.greece-italy.eu), che ha una dotazione finanziaria di oltre 123 milioni di euro e che è un programma bilaterale di cooperazione transfrontaliera, co-finanziato dall’Unione Europea attraverso il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e dai due stati membri (Italia e Grecia) con una quota nazionale. Il Programma ha come obiettivo principale la definizione di una strategia di crescita transfrontaliera tra la Puglia e la Grecia, finalizzata allo sviluppo di un’economia dinamica basata su sistemi smart, sostenibili e inclusivi per migliorare la qualità della vita dei cittadini di queste regioni.

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