Sono partiti ieri i corsi di formazione e educazione nell’ambito di Emoundergrounds, il progetto grazie al quale il castello ospiterà a brevissimo un percorso suggestivo, tra storia e leggenda, nel passato della città. I 560 mila euro ottenuti dal programma di cooperazione europea Interreg V-B Adriatic-Ionian 2014-2020, infatti, hanno reso possibili interventi di promozione, valorizzazione e fruizione dell’immobile, che faranno del castello, cioè l’affascinante maniero costruito sotto il ducato degli Acquaviva d’Aragona nel XV secolo, il centro dell’offerta culturale e turistica della città.
Nell’ambito di questo finanziamento, appunto, sono stati avviati i corsi, composti da tre cicli di lezioni, che hanno la finalità di aumentare la conoscenza delle tecniche e metodologie ICT per la gestione dei beni culturali. Si tratta di percorsi di formazione rivolti a disoccupati, occupati, studenti, dipendenti e collaboratori di associazioni, cooperative o imprese che abbiano interesse ad accrescere la propria formazione in campo turistico-culturale e di valorizzazione del patrimonio storico-artistico. Al termine di ogni sessione didattica, che si svolge nella sala conferenze dell’ex chiostro dei Carmelitani (nel pieno rispetto delle norme di prevenzione da Covid19), verrà rilasciato un attestato di frequenza. I moduli sono articolati sui temi “Tecnologie e metodi innovativi per la gestione dell’attrattore culturale individuato e dei suoi sotterranei” (lunedì e mercoledì), “Drammaturgia e animazione teatrale e museale attraverso percorsi didattici per far rivivere personaggi storici e leggendari” (martedì e giovedì), “Origini storiche e filologiche del bene culturale” (venerdì e sabato). Il percorso formativo, dunque, approfondisce la storia locale e quella del bene e le vicende dei personaggi che hanno legato la propria vita allo stesso bene; consente, inoltre, di apprendere nozioni di storia del teatro e di teoria teatrale, nonché di animazione teatrale e museale. Infine, dedicherà una parte alle nuove tecnologie, alla gestione in chiave innovativa del patrimonio culturale e degli eventi.
“L’obiettivo dei corsi – spiega l’assessora alla Cultura Giulia Puglia – è quello di favorire possibilità occupazionali nel settore della valorizzazione del patrimonio culturale e dell’industria culturale-creativa. Siamo contenti di dare un’occasione potenziale di lavoro in un settore in forte crescita e siamo ancora più contenti che ciò avvenga nel contesto di un progetto meraviglioso, grazie al quale i neretini avranno la possibilità di scendere nei sotterranei del castello e fare un incredibile viaggio virtuale nel passato della nostra città. Attraverso tecnologie avanzate, infatti, sarà possibile scoprire storie e leggende del castello e uno spaccato della storia di Nardò. La funzionalità in questa chiave del bene, ovviamente, ha il suo concreto risvolto in termini culturali e turistici”.  

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