Arriva il consueto report dell’ufficio Informazioni e Accoglienza Turistica di piazza Salandra (gestito da Salento Open Tour), uno dei “termometri” per valutare l’andamento delle presenze turistiche sul territorio neretino. La rilevazione, come sempre, è basata sul censimento e le interviste agli utenti dell’info-point, che per il segmento tra giugno e settembre 2022 fanno intravedere una certa affinità con il dato della scorsa stagione estiva.
Gli ingressi al sedile, infatti, nei quattro mesi considerati sono superiori alle 15 mila unità sia nel 2021 che nel 2022. Nel dettaglio dei singoli mesi, si registra un forte aumento dei turisti censiti a giugno (510 a fronte dei 228 del 2021), un calo a luglio (3600 rispetto ai 5360 del 2021, dovuto soprattutto alle rilevazioni relative alla prima quindicina del mese), un aumento ad agosto (10140 rispetto ai 9242 del 2021) e uno ancora più accentuato a settembre (1265 rispetto ai 930 del 2021). A partire dalla seconda metà di luglio la tendenza sembrerebbe quella di una crescita delle presenze in città. Si tratta, ribadisce il report, di persone presenti a Nardò che si sono rivolte all’info-point per informazioni o richieste di servizi.
Conferme anche per quanto riguarda l’analisi della provenienza dei visitatori, con i francesi a guidare costantemente le presenze straniere da giugno a settembre (al secondo posto i tedeschi) e i lombardi quelle italiane (con l’unica eccezione di giugno, “preferito” dai turisti veneti). Buonissima anche la presenza di turisti tedeschi, olandesi, belgi, svizzeri e inglesi sul fronte estero, marchigiani, laziali e campani sul fronte interno. La novità di quest’anno è la rilevazione di turisti (qualche decina) provenienti da Malesia, Filippine, Nuova Zelanda e Uruguay. In particolare, i cittadini malesi sono venuti a conoscenza della città di Nardò da salentini in vacanza nella loro terra, splendidi “ambasciatori” dunque di Nardò e del Salento. Lo scorso anno a “primeggiare” nella graduatoria delle presenze furono tedeschi e lombardi. Il rapporto percentuale tra presenze straniere e italiane è 40/60%, anche questo sostanzialmente invariato rispetto al 2021 (43/57%).
L’attività quotidiana ha consentito agli operatori dell’info-point di profilare l’identikit del turista che ha scelto Nardò. Si tratta, innanzitutto, di visitatori che hanno evitato vacanze di medio e lungo raggio. Emerge, poi, la preferenza degli stranieri per il centro storico, le masserie e le strutture di accoglienza di fascia alta, mentre gli italiani sono inclini a un soggiorno più balneare. Nardò è molto apprezzata per i beni storici e naturalistici, per i servizi, le proposte culturali e l’accoglienza, con una spiccata preferenza per le sagre e gli eventi gastronomici. Gli itinerari preferiti sono stati quelli comprendenti piazza Salandra, il parco di Portoselvaggio, i vitigni dell’Arneo e le ville eclettiche di località Cenate. Benissimo anche i servizi, tutti da sold-out, di tour in ape calessino e con il bus scoperto, le escursioni in barca e il noleggio di e-bike. Apprezzamenti unanimi anche per la crescente rete dei percorsi ciclabili urbani ed extraurbani. Non è passata inosservata l’offerta delle strutture museali e la gestione coordinata dei contenitori e degli eventi al castello (con la novità della visita ai sotterranei).
Non sono mancati, purtroppo, i rilievi critici relativi a trasporti e collegamenti (soprattutto ferroviari) tra Nardò e il resto del territorio del Salento e della Puglia e la presenza di rifiuti su strade periferiche e campagne. È stato evidenziato, poi, il bisogno di un numero adeguato di parcheggi e di aree sosta per i camper nelle marine, di carte e mappe cicloturistiche e di un servizio di mobilità tra centro storico e marine anche a giugno e settembre (molto apprezzato a luglio e agosto).
“È stata una stagione sostanzialmente in linea con quella dello scorso anno – commenta l’assessore al Turismo Giuseppe Alemanno – con conferme su numeri, provenienza e preferenze dei turisti. Certo, questo report è solo uno degli indicatori che abbiamo a disposizione per monitorare il turismo neretino, che è in salute e con ottime prospettive. La pandemia, la guerra e la crisi economica non hanno fermato gli investimenti dei privati e la crescita della città in termini di infrastrutture e servizi. Nardò è una realtà in ascesa nel panorama del turismo pugliese, con caratteristiche peculiari che ne fanno una meta slow, molto esperienziale, preferita da chi cerca contesti ricercati e luoghi immersi nella natura o nella storia, ma anche strutture ricettive di livello medio e alto, senza caos e presenze di massa. La conferma sta proprio negli umori e nei pareri espressi dai turisti nel report. È una strada un po’ più lunga, ma anche la più giusta”.   

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