Il rinnovamento, quello autentico, passa attraverso le persone che si spendono per la comunità, non certo attraverso il baratto di diritti elementari. L’innovazione passa attraverso la ricerca del benessere della nostra Nardò, fonte di ispirazione e obiettivo primario. Occorre ripartire da un nuovo rapporto tra politica e cittadino. Una relazione nuova e partecipativa in cui “l’uguaglianza delle opportunità, l’ampliamento delle possibilità e il rafforzamento delle capacità di scelta delle persone, garantiscano lo sviluppo autentico di relazioni sociali umanamente ricche”.
Le povertà vecchie e nuove mettono in crisi le basi del benessere sociale, ossia fiducia, appartenenza, coesione, sicurezza, qualità della vita. Per questo riteniamo sia doveroso e prioritario porre il lavoro al centro dell’agenda politica. E’ indispensabile partire dalla riduzione dell’insostenibile carico fiscale. E, in una logica di questo tipo, pensare ad una coscienziosa internalizzazione dei servizi: la riscossione dei tributi, la manutenzione del verde pubblico così come la sosta a pagamento (che andrebbe rivista) sono opportunità che vanno colte dando spazio non ai poteri forti ma alla comunità. Devono divenire occasioni di sviluppo condiviso. Occorre ripensare anche il servizio di farmacia comunale che è inserito in un contesto in cui non si stimola la concorrenza e ci si espone ad una evidente conflittualità.
Le politiche sociali devono tornare ad essere una costruzione in positivo dei processi di inclusione e qualità della vita diffusa. I servizi sociali non sono il luogo della questua dinanzi al politicante di turno. Ma occorre un Ente Locale che sia programmatore e regolatore forte di un complesso di prestazioni cui tutti hanno diritto ad accedere e che promuova una imprenditorialità diffusa nei soggetti di offerta pubblici e privati in funzione dei bisogni dei cittadini.
L’Ambiente è un’opportunità per la comunità, non è al servizio dell’assessore di turno. Porto Selvaggio rappresenta un’occasione di sviluppo ma va intesa non solo come porzione di territorio con vincoli e divieti a tutela della natura, ma come opportunità di sviluppo socio-economico eco-compatibile per le comunità locali. La salvaguardia della natura dovrebbe essere accostata ad azioni di commercializzazione e promozione del turismo ambientale.
La condotta a mare è un’opera insensata che avrebbe richiesto sin da subito il buon senso del riutilizzo delle acque reflue con moduli di affinamento per l’utilizzo in agricoltura. E’ un Impegno Civile. Come la discarica di castellino che è una ferita sempre aperta, e la cui messa in sicurezza può indicare invece una via nuova. Desideriamo una città a misura d’uomo in cui una rete di piste ciclabili non siano un optional o la solita promessa elettorale ma una necessità imprescindibile, il nostro Impegno per trasformare completamente la più grande città della provincia in un centro urbano in cui l’ambiente è protetto, la mobilità è sostenibile, l’aria pulita.
Veder cancellare un ospedale dinanzi all’inerzia di esponenti politici concentrati sui propri interessi dà la misura dell’importanza dell’azione politica. La strumentalizzazione della vicenda lascia esterrefatti. Vedere concessi contributi a pioggia alle scuole di danza sportiva scordandosi di aziende locali che, travolte dalla crisi, fanno del loro meglio tra tante difficoltà, dà la misura dell’oculatezza delle scelte. La politica però non è un ballo: è Impegno Civile.