Spett.le dott. Angelo Patera,
Abbiamo letto con rammarico la Vostra puntualizzazione nel commento al nostro articolo “Dal taglio del nodo gordiano spunta la condotta sottomarina”; “Nessuno ha mai sostenuto che il riutilizzo dei reflui depurati in agricoltura è anacronistico. Vedere il filmato in rete per credere.” Il nostro dispiacere nasce dal sicuro malinteso sul significato di anacronistico che Lei nel suo pensiero avrà voluto intendere . Tra i tanti significati dell’aggettivo anacronistico RCS libri (spec. in senso fig.) fuori tempo, superato, vecchio, antiquato, inopportuno, è proprio l’ultimo concetto che è stato considerato come esplicativo della frase da Voi ripresa.
Ci sembra evidente e fuori di dubbio , senza polemica alcuna, che Lei nel suo intervento esprima a chiare lettere che allo stato attuale è controproducente e quindi inopportuno il riutilizzo dei reflui in agricoltura visto che gli stessi sono prodotti in quantità elevate di fronte alla richiesta sinora giunta dagli operatori agricoli del settore .
Ad avvalorare questa tesi ha spiegato nel migliore dei modi , nel corso della sua relazione, i vari motivi senz’altro condivisibili che la spingono a giungere a questa conclusione.
Una relazione molto tecnica e informativa che ha aperto ampi scenari poco conosciuti ai non addetti ai lavori e che hanno dato una perfetta indicazione sulle varianti necessarie in difetto delle quali sarebbe inopportuno considerare il riutilizzo dei reflui in agricoltura una strada percorribile senza che questa risorsa rimanga inutilizzata e dilapidata per la mancanza di richiesta.
Percorso molto spesso intralciato da Aqp che , come Lei ha avuto modo di spiegare, fa “orecchie da mercante” sulle soluzioni prospettate per rendere fruibile questa risorsa che altrimenti andrebbe , come è stato fatto sinora, sprecata.
Eclatante il problema Gallipoli che sempre dai vostri dati forniti, durante il convegno , utilizza solo il 4% delle acque affinate in tab 4 in agricoltura perchè Aqp ha reso diseconomico il riutilizzo delle stesse per gli agricoltori ma che nello stesso tempo preferisce sprecare il surplus sversandolo in mare perché più conveniente .
Certamente acque non dannose per l’ecosistema marino perché affinate in maniera adeguata ma nello stesso tempo questo spreco voluto provoca un deterioramento del territorio da tempo a rischio desertificazione. Ragionare solo in termini di convenienza economica quando si tratta di barattare l’ambiente e il futuro della nostra terra non crediamo sia saggio e oculato e sin qui Aqp non ha dimostrato di avere questi atteggiamenti sensati.
In conclusione di questa missiva che sicuramente avrà chiarito i Vostri dubbi sui nostri intendimenti vorremo conoscere il vostro pensiero riguardo la necessità assoluta di realizzare la condotta sottomarina emersa dai discorsi dei colleghi relatori ,tranne dal pensiero del sindaco di Porto Cesareo, presenti in sala.
In attesa di un suo gradito intervento sul nostro portale, Le porgo i nostri cordiali saluti
Cosimo Potenza
Direttore Editoriale