Nardò_ “Non ci sarà alcuna tolleranza – annuncia l’assessore all’Ambiente Graziano De Tuglieperché ritengo sia assolutamente inaccettabile che l’incuria e, in certi casi, l’inciviltà dei privati comporti un grosso sforzo degli enti pubblici in termini di soldi, tempo e forza lavoro. Chi viola l’ordinanza, sarà costretto a pagare l’intervento d’ufficio e anche una sanzione. Mi auguro che serva anche da deterrente, oltre che come strumento per sensibilizzare chi intende contribuire davvero al decoro urbano, che evidentemente è o dovrebbe essere una esigenza di tutti”.

I proprietari di giardini, terreni e altri spazi privati, che non provvedono al taglio di rami, cespugli e altra vegetazione che “invade” le strade pubbliche, saranno ora costretti a pagare le spese dell’intervento e una multa. È la sostanza di una ordinanza del sindaco Pippi Mellone che intende risolvere il problema diffusissimo in città, nelle periferie e nelle marine, dell’abbondante sviluppo di piante, siepi, rami o di alberi pericolanti che insistono sulle proprietà private e finiscono sulla superficie di strade e marciapiedi, rappresentando ovviamente un pericolo per l’incolumità dei pedoni e degli automobilisti (soprattutto in caso di eventi atmosferici molto forti), ma anche un motivo significativo di degrado. L’obiettivo quindi è quello di eliminare i rischi di queste situazioni, tutelare l’incolumità dei cittadini e garantire il regolare transito pedonale e veicolare, oltre che naturalmente il decoro urbano.

Nel caso in cui i proprietari non rispettino gli obblighi dell’ordinanza, dunque, l’amministrazione comunale provvederà d’ufficio, ma a spese degli interessati. Inoltre, la violazione comporterà l’applicazione della sanzione amministrativa prevista dal Testo Unico degli Enti Locali, cioè da 25 a 500 euro. O alternativamente della sanzione amministrativa prevista dal Codice della Strada, cioè da 148 a 594 euro. Oltre a questo, l’ordinanza evidenzia che in caso di danni a cose e persone, i proprietari dei siti restano gli unici responsabili in sede civile e penale.