Ricordate il video promozionale di un noto candidato sindaco di questa città nelle amministrative 2011 che percorreva per lungo e per largo le nostre strade cittadine inforcando una bicicletta?. Ovviamente nessuno escluso. Anche altri candidati e sindaci si sono cimentati a farsi immortalare mentre inforcano un velocipede giusto per darsi quel tono green, in campagna elettorale e dopo la loro elezione. Ma oltre la mera propaganda ci chiediamo quanto sia stato fatto sino ad oggi in piste ciclabili, in riduzione della viabilità automobilistica per agevolare l’uso della bicicletta in città?
Sino ad oggi ben poco basta osservare le rastrelliere sparse per la città vuote o meglio inutilizzate per rendersi conto di come questo argomento per il neretino sia un tabù, cronico.
Parliamo della mobilità quotidiana e non delle escursioni di ciclisti amatoriali con tutina elasticizzata munito; la differenza è notevole !
Lo stato dell’arte è disarmante. E’ evidente un’assenza totale di una progettualità urbana di piste ciclabili o di una segnalazione verticale e orizzontale dedicata, tutto a vantaggio dell’onnipresente automobile.
Insomma manca un idea ma soprattutto, usiamo un termine tanto caro al primo cittadino, è latitante una rivoluzione copernicana sull’argomento.
Nel corso degli anni siamo stati testimoni di idee, di progetti , a spese della collettività, di promesse , mai mantenute, nelle diverse edizioni elettorali ma nessuno è stato coerente a mantenere la parola data …
Ma cosa c’è di tanto arduo o impossibile da realizzare visto che di ciclisti cittadini e affini questa città non è da meno da città blasonate e efficienti ?
Secondo il nostro modesto parere è una questione di cultura della mobilità e, non meno importante, la deficienza di una sicurezza stradale a cui il ciclista è esposto. Causa effetto che fanno desistere l’utilizzatore occasionale e mettere a repentaglio l’incolumità dell’incallito cultore del “velocementepiano”.
Sconfortante ma necessario sottolinearlo come una città posta in una posizione priva di altimetrie quindi piana, sia non asservita da una viabilità ciclabile.
Diciamo delle eresie? Basta guardarsi intorno. Strisce bianche per parcheggi di automobili nelle arterie principali, dissesto del manto stradale , marciapiedi sovradimensionati o sottodimensionali per rari pedoni e mancanza di controlli adeguati per i maleducati del codice della strada. Insomma gli ingredienti ci sono tutti e il guaio in questa semiseria esposizione, è che qualcuno insiste a miscelarli con sapienza e costanza … da tempo ….