Nardò 22maggio_di COSIMO POTENZA_E’ passato solo un anno dall’abbattimento del vecchio manufatto, ex falegnameria in zona Arena Serrazze, che offriva rifugio precario ai migranti economici che nel periodo estivo costantemente raggiungono il nostro territorio per offrire manodopera agricola alle aziende che ne fanno richiesta.

Nel periodo successivo a tale evento, che raggiunse una mediaticità fortemente amplificata perchè si svolse in un paese in piena lotta partitica per la campagna elettorale in corso, il neo Sindaco appena insediato, con l’aiuto della Prefettura di Lecce e delle associazioni di categoria che ne avevano la disponibilità, trovarono una rapida soluzione facendo giungere dei containers nei pressi della zona che era stata oggetto del drastico intervento, così anche grazie all’appoggio e al supporto di un’associazione presente sul territorio Diritti a Sud, recentemente premiata con il premio internazionale Livatino-Saetta-Costa 2017, si è riusciti a far fronte all’emergenza annuale in modo egregio.

Oggi la problematica si ripresenta in tutta la sua drammaticità e l’assenza della spinta mediatica insieme alla difficoltà di reperimento dei fondi necessari per il noleggio di containers abitativi che possano ospitare in maniera adeguata i nuovi arrivi di queste masse migratorie fanno sorgere il dubbio che nei prossimi mesi si possa tornare a respirare un’aria piuttosto calda sicuramente non solo per via delle normali temperature estive presenti sul territorio.

A far nascere queste considerazioni, che si spera possano essere smentite nel più breve tempo possibile, sono state le notizie emerse dopo le ultime riunioni che si sono svolte a Lecce in Prefettura dove la Regione ha compiuto un passo indietro, sulle promesse rilasciate in precedenza, di farsi carico delle spese relative al noleggio dei containers necessari per l’ospitalità degli stranieri e inoltre i ragazzi di Diritti a Sud che dopo un anno di impegno costante e risorse finanziarie proprie impiegate si sono arresi, abbandonando la collaborazione, di fronte al mutismo amministrativo che, con i suoi silenzi, non è venuta incontro alle legittime richieste nonostante le stesse fossero state assicurate più volte in forma verbale.

Da questo incontro è affiorata anche la volontà di trasferire il nuovo campo nelle vicinanze della masseria Boncuri che già ospita da mesi una comunità di 16 lavoratori che hanno iniziato, con risultati soddisfacenti, un programma di integrazione posto in essere dai ragazzi di Diritti a Sud che hanno avuto sino al 31 Maggio l’affidamento della struttura di cui si parla. E’ possibile credere che la vicinanza di due realtà differenti, un centro accoglienza per rifugiati e richiedenti asilo o quantomeno di persone che hanno raggiunto un avanzato grado di integrazione con condizioni assegnate decisamente migliori di quelle che riceveranno i prossimi arrivi migratori , possano generare attriti e malumori naturali in coloro che saranno trattati in maniera diversa e non paritaria?

Una logica che si rispetti come tale allontanerebbe i motivi di discordia per non alimentarli, visto anche il disimpegno dei ragazzi che da tempo hanno stabilito un feeling privilegiato per la loro serietà e correttezza nei confronti di queste persone che hanno bisogno di un momentaneo sostegno, ma l’amministrazione sarà in grado di percepire questi pericoli?

Noi come sempre ci siamo prodigati a dispensare, e continueremo a farlo anche a costo di essere considerati nemici da combattere, consigli gratuiti agli uomini di governo sperando,ancora una volta, che i nostri messaggi non rimangano come sempre carta straccia da gettare nel cestino dei rifiuti.