Gentile Sig. Natalizio, la seguo, professionalmente da molto tempo, anche se apparteniamo a parrocchie politiche assai diverse, devo però ammettere che ha svolto un lavoro eccellente nella gestione e implementazione del nostro amato Parco di Portoselvaggio. L’arrivo di fondi comunitari per importanti opere compiute e godute da tutti noi, ne convengo è merito suo. Si nota l’impegno diretto e personale, di cuore ancorchè professionale, anzi direi che il suo lavoro è votato quasi completamente ( da quello che percepisco come spettatore esterno ) alla gestione assennata del Parco. Prova ne sia che il sindaco Mellone ha pensato a Lei, non è una scelta casuale, nè mero calcolo politico: l’efficienza è trasversale in tutti gli schieramenti politici.
Motivo di questa mia pubblica richiesta riguarda la creazione del Parco anche a mare, che, se non prevedesse una zonazione più studiata ed equa secondo me e tanti altri appassionati come me sarebbe discriminatoria e penalizzante senza averne giustificati motivi.
Sono un pescatore in apnea, uno di quelli che ci va tutto l’anno, che ama e rispetta il mare in tutte le sue declinazioni. Vorrei farle presente che escludere noi apneisti sarebbe una grande e immotivata ingiustizia. Magari si potrebbe creare una zonazione con un’ area anche destinata a chi fa pesca con la sola forza dei polmoni, anche lontana dalle aree a maggiore pregio ambientale.
Le faccio presente che il pescatore in apnea non è un vandalo, uno che ammazza tutto quello che si muove in acqua. A tal proposito Le vorrei sottolineare un esempio di gestione oculata e rispettosa di Parco marino: nella AMP delle Bocche di Bonifacio in Corsica, è stata prevista una zona “D” dove è consentita la pesca in apnea, ad esclusione delle prede stanziali quali cernie e corvine, questo dimostra che ambiente e pesca non vanno a collidere. Il prelievo che si pratica con la pesca-sub è trascurabile perchè si ha a disposizione un solo colpo, ammesso che vada a segno e, se di branco si dovesse trattare il resto scapperebbe via. Vada a leggere le statistiche pubblicate sul sito della FAO, non certo ultimi arrivati in fatto di notizie allarmanti, ebbene hanno stilato una classifica così composta: al primo posto, come prelievo indiscriminato e incosciente troviamo la pesca industriale e, a tale riguardo apro una piccola parentesi: sapeva che anche a Gallipoli si sono organizzati con le cosiddette reti a circuizione? Sapeva che dispongono di sonar militari che scovano branchi di pesce anche a miglia?
Si chiamano i cosiddetti Ciancioli e dispongono di reti lunghe centinaia di metri. Al secondo posto troviamo la pesca professionale, al terzo quella amatoriale da imbarcazione poi quella da riva e in ultima la pesca in apnea. Sono dati inconfutabili, a meno che non si voglia considerare di parte un organismo come la FAO. Capisco che numericamente e politicamente noi appassionati non contiamo nulla, ma il mare è di tutti, e tutti hanno il diritto di viverlo in base alle proprie passioni, specie se causano un impatto sull’ambiente trascurabile.
Capisco che le lobby dei diportisti sono potenti ( prova ne sia la deregolamentazione della AMP di Porto Cesareo ) i pescatori devono campare ( anche quelli che la sera buttano le reti nella baia di Portoselvaggio, visti da me e sono di S. Caterina ), i ” Capitani della domenica ” devono ormeggiare sottocosta, comprendo tutto, ma perchè solo noi apneisti dovremmo essere ghettizzati? Ovviamente per dare una ragione miseramente valida alla creazione di un parco marino, dico io, mica vorreste inimicarvi le categorie elencate! Il mare si tutela contrastando il bracconaggio, specie quello notturno, che molti, tipo quelli preposti al controllo fanno finta di non vedere, che depreda veramente il mare ( che andassero a controllare al Frascone dopo le 21,00 in inverno per vedere quello che succede ).
L’apneista disturba il pesce tanto quanto il bagnante, tanto quanto la barca che transita e ormeggia, tanto quanto i subacquei con bombole anzi, il silenzio è la nostra regola aurea. L’effetto acquario non si otterrà mai perchè il pesce di media\grossa pezzatura fuggirebbe d’istinto nell’abisso e stazionerebbero solo gli esemplari di piccola taglia, ingenui, e quelli stanziali che ho elencato all’inizio con l’aggiunta di murene e gronghi, che non scappano mai o quasi ( come succede anche adesso ).
La esorto a compiere un gesto di coraggio e avvedutezza , che sarebbe un precedente da menzionare negli anni a venire. La prego quindi di considerare quanto elencato e di non guardare a noi apneisti come dei predonì, solo perchè ci tuffiamo col torace rigonfio d’aria, non faccia l’errore dei gestori della AMP di Porto Cesareo che ammettono la pesca da riva e in barca nella zona “C” solo se a pagamento ( altrimenti se non si paga si commette infrazione: è una berzelletta ), costoro non possono fare nessuna selezione del pescato perchè il pesce si danneggia irreparabilmente una volta all’amo ( rottura della vescica natatoria, danni all’apparato boccale ), mentre noi apneisti, possiamo decidere di non premere il grilletto.
Ultimo consiglio: non si curi dei suoi detrattori e continui a fare politica senza fare cagnara, come ha sempre fatto, perchè lei ha scalato i vertici politici provinciali col lavoro e i fatti, gli altri invece sono rimasti al palo
Cordialmente.
Matteo De Pace