Nardò 2 giu:-Quanto è successo ieri sera in commissione bilancio ha dell’incredibile. Una commissione richiesta da parte di noi consiglieri comunali di opposizione per discutere degli ormai noti sfratti che l’attuale Sindaco, il suo vice Capoti e la sua Giunta intendono portare avanti nei confronti di Associazioni e circoli presenti all’interno del borgo antico. L’aula consiliare è stata letteralmente invasa dagli iscritti degli storici sodalizi della nostra Città, che intendevano ascoltare con le loro orecchie le ragioni di questi sfratti.
Ragioni che non solo non si è avuto modo di registrare, ma che sono state sostituite da discorsi spavaldi da parte dell’assessore al bilancio che sostanzialmente ha comunicato che l’amministrazione comunale non intende fare alcun passo indietro. Il tutto condito dalla solita aria altezzosa che ormai contraddistingue i signori del palazzo, e che, inevitabilmente, ha ingenerato dure contestazioni da parte degli anziani presenti. Prove di onnipotenza che hanno toccato l’apice quando il delegato di Mellone, rivolgendosi alla platea, ha esordito dicendo “con me cozzate male”.
Quanto si è visto e sentito è stato stucchevole, imbarazzante, vergognoso, se si pensa che si aveva a che fare con i nostri nonni, con chi con la valigia di cartone ha lasciato questa terra per partire alle volte del belgio, della Germania, della Francia e farci ritorno a distanza di decenni, dopo aver consumato una vita in miniera, in fabbrica. Mai si era verificato qualcosa di questo genere. Mai si erano viste quelle persone salire su Palazzo Personè per protestare contro lo sfratto dalle loro storiche sedi.
Fanno i forti con i deboli, ma non sanno quanto questa comunità si sia già resa conto di quanto siano incapaci di gestire la cosa pubblica. Possono guardare i cittadini dall’alto in basso quanto li pare, possono sentirsi degli dei scesi sulla terra, ma sappiano che questa comunità non è composta da servi e plebei come quei pochi che li circondano quotidianamente e e li difendono in maniera imbarazzante per mantenere in vita la prebenda che gli avete concesso.
C’è chi è libero. Di parlare, di schierarsi, di agire. E fortunatamente, i liberi, in questa Città, sono la maggioranza. Quella stessa maggioranza che li manderà a casa.
Lorenzo Siciliano
Consigliere Comunale
Partito Democratico