Nardo’ 13 gen:_ Paolo Maccagnano _Merita senza dubbio un grosso plauso la bella pagina di collaborazione istituzionale che stanno scrivendo i Comuni di Nardò e Porto Cesareo, la Regione Puglia, Autorità idrica pugliese e Aqp sul progetto di riuso dei reflui depurati di Nardò e Porto Cesareo.
Merita un plauso la capacità del Sindaco Mellone di armonizzare le relazioni tra i tre enti, compromesse da rapporti tesissimi nei giorni del suo insediamento.
L’ultimo capitolo in ordine di tempo è stato l’avvenuta modifica del Piano di Tutela delle Acque da parte della giunta regionale. Un fatto che ha cancellato definitivamente la condotta sottomarina e ha conclamato la scelta del riuso dei reflui, previo trattamento depurativo al massimo livello consentito!
Una possibilità dalla portata storica per la città di Nardò e per tutto il territorio, per cui crediamo meriti un doveroso ringraziamento il presidente Michele Emiliano, che ha compreso e favorito la volontà dell’amministrazione comunale e di tutti i neretini di voltare pagina rispetto a soluzioni tecniche superate e dannose per l’ambiente. La modifica del Piano di Tutela delle Acque è la continuazione di un percorso che adesso si avvicina alla sua fase più concreta, cioè la effettiva attuazione del progetto di fattibilità già stilato da Aqp.

Un percors per il quale le parole d’ordine erano, rimangono e saranno “concretezza, responsabilità e difesa del territorio”.
Parole che sono state il mantra dell’amministrazione, fin dai suoi primi passi, con l’ex Assessore Graziano De Tuglie, e che lo sono tutt’ora con l’attenzione e la responsabilità dell’Assessore Mino Natalizio.
Parole d’ordine che, purtroppo, non ritroviamo nel vocabolario dello sgangherato drappello che si oppone al progetto Scarico Zero.
Una opposizione, apparentemente incomprensibile, messa in atto da una fragorosa accolita di personaggi che parla e parla contro tutto ciò che di buono sta facendo l’amministrazione Mellone, ovvero contro il bene della città e contro l’interesse comune dei cittadini. Leggiamo posizioni sguaiate e farneticanti, del tutto discutibili dal punto di vista tecnico, che sono il misero e disperato tentativo di capitalizzare, prima o poi, un tornaconto di tipo politico-populista, in barba al destino dell’ambiente e dei cittadini.
Eppure si tratta di un progetto che migliorerà la gestione dei reflui degli agglomerati di Nardò e Porto Cesareo e tutto il contesto ambientale del territorio, un “progetto pilota”, una prospettiva oggettiva che loro, e solo loro, osteggiano con pervicacia.

Fronte Democratico