Poche ore dopo l’esito del voto di ballottaggio, a caldo, con l’amarezza di una sconfitta che si faceva strada, scrissi poche parole per cercare di rispondere ai tanti “perché” di quella beffarda sconfitta. Quelle poche parole si conclusero con un auspicio che sentivo di darmi e di dare alla mia comunità: che il vento della verità soffi forte su Nardò. Ebbene quel vento ha iniziato a spirare.
Ieri la Corte dei Conti ha posto la parola fine ad una macchina del fango tenuta in moto per anni, assolvendo tutti gli ex amministratori di maggioranza finiti nel tritacarne del duo Mellone/Capoti, annullando tutte le sanzioni precedentemente proposte e stabilendo che, nel 2012, il patto di stabilità venne rispettato e i conti del Comune di Nardò erano in perfetta regola. Questa sentenza non è solo un macigno che schiaccia le offese, le calunnie, i sorrisetti, il sarcasmo e la saccenza di una pseudo classe politica che ha fondato la sua esistenza sui raggiri, sulla semina di zizzania, sul discredito, sull’improvvisazione, ma il rinfranco per persone che hanno dovuto attendere a lungo una conferma, quella di aver agito per risanare le casse di un Comune lasciate esangui da una gestione folle qual è stata quella dell’attuale alleato di Mellone, Vaglio, che non guardava in faccia nessuno, tanto da concludersi anticipatamente per mezzo dei suoi stessi consiglieri di maggioranza.
Oggi è la Corte dei Conti che pone un decisivo interrogativo sulla gestione di Mellone, Capoti, Lupo e tutta la loro fallimentare amministrazione. E’ la stessa Corte a stabilire che l’ex (oggi riassunto) Dirigente Falco, nelle sue controdeduzioni fornite alla Magistratura contabile, ha commesso un clamoroso errore. Una condanna che costerà circa 15.000 al Comune di Nardò per il pagamento delle spese legali. Se questi personaggi hanno un briciolo di onestà e di rispetto nei confronti dei cittadini, paghino di tasca propria questa spesa resasi necessaria grazie ad un esposto inutile che portava la firma di Mellone e Capoti. E immediatamente dopo rassegnino le loro irrevocabili dimissioni consegnando ai neretini la possibilità di votare prima che sia troppo tardi.
Lorenzo Siciliano
Consigliere Comunale
Partito Democratico