Nardò, 24 giugno_ di COSIMO POTENZA_ Un altro giro di boa quello consumato dal governo Mellone sabato 23 giugno 2018. Due anni raccontanti in non meno 55 minuti di assolo del verace primo cittadino neretino in piazza della Repubblica nel centro storico della città. Un fiume in piena nel relazionare a una platea attenta azioni in essere e quelle avvenire. Asciutto determinato e con il piglio di chi ogni giorno ha il pallino fisso per la città che amministra. Tante le novità per i prossimi 36 mesi che faranno “s_parlare” i suoi detrattori a cui anche quest’anno il Mellone dell’ultra politica , ha dedicato mirati passaggi del suo discorso anteponendo il bene del territorio e della città alle farse e a volte scimmiottanti alchimie di detrattori loquaci con una scheda di partito in tasca, o peggio di movimenti ad personam imbastiti giusto il tempo per una messa, a morto . Una visione di città protesa ai cambiamenti quelli attesi da tempo. Il gerontocomio simulacro della vecchia politica che si ripropone, venduto e pronto a nuova vita. Strutture sportive che vedranno la luce come la piscina in via Carlo Alberto dalla Chiesa, un nuovo palazzetto dello sport, riqualificazione del fu nosocomio Sambiasi che sarà un polo oncologico e di cui la parola tumori ha fatto inorridire il solito e scontato detrattore che si appiglia ad ogni rafforzativo (“Tumori”) tanto da perdere il suo tempo a indignarsi. Dov’era quando avevamo bisogno del suo acume e verità assolute in tempi dove si decideva il destino di questa città? Attento e sagace solo ora? Se fosse tutto vero ci chiediamo dov’erano questi leoni da tastiera quando i loro governi erano li pronti a realizzare i sogni nel cassetto di una città migliore, “assai”? Sono i simulacri testimonianza di un modo di amministrare fallimentare la risposta alle loro derive verbali … Restare con i piedi saldamente per terra è un atteggiamento responsabile. Ben vengano le critiche e le osservazioni di un’opposizione che faccia il suo : propositiva e pronta a mettere in evidenza discrasie del governo Mellone con una documentazione solida e scevra da supposizioni … Immaginare che il vecchio e stantio modo di fare politica si possa riproporre per ripetere gli stessi errori compiuti in anni di immobilismo mentale giustifica per una platea presente la condivisione del pragmatismo Melloniano. Vogliamo ricordare a noi stessi come la politica con annesso pedigree ha fallito a più riprese per rendersi credibile agli occhi dei suoi stessi elettori o peggio accoliti. Figuriamoci oggi che Mellone & Co. sta mettendo una seria ipoteca su una sua eventuale rielezione. Forse questo punto fa inorridire il cronico conservatorismo dell’ancien regime calato nelle vesti di messia improponibili. Un altro colpo ad effetto della loquacità di Mellone, è aver annunciato l’apertura di un punto nascita convenzionato nella struttura pronta a nuova vita del ex gerontocomio. “I bambini torneranno a nascere a Nardò; F842 tornerà sui codici fiscali dei nostri figli” esulta Mellone nel darne notizia . Ma non è mancata qualche polemica. La questione della gestione “lumini” ha sortito uno scambio di battute tra la vecchia gestione e il primo cittadino, su presunte verità nascoste relative al costo effettivo. Una piccola schermaglia verbale scemata immediatamente dagli applausi della platea che ha dato sostegno al primo cittadino. Ovviamente no tutti condividono e non tutti hanno a cuore la città e questo è di una normalità disarmante. L’essere umano unico e irripetibile parteggia ora di qua e ora di la per i più svariati motivi e nel periodo dell’amministrazione Mellone non ci saremo certamente aspettati che una microarea di dissenso scevra da numeri elettorali pregressi sia veramente lo spauracchio di altri 36 mesi di governo a guida Mellone.