Nardò,8 luglio_ di COSIMO POTENZA _ Cronaca di una settimana appena trascorsa. Un turista con un potente SUV a folle velocità per le strade di Nardò, semina il panico e si rende responsabile di rovinose collisioni con altre autovetture. Una città a vocazione turistica a cui le cattive abitudini di conducenti irresponsabili locali e non, notizia di oggi il conducente in questione è risultato positivo alcool test!, possono arrecare danni “collaterali” di non difficile valutazione viste le immagini apparse dopo la fine di una spericolata corsa …
Ancora una volta l’incoscienza prevale sul buonsenso; ancora una volta oltre la distrazione per l’uso smodato dello smartphone, prima causa accertata di distrazione alla guida, velocità e alterazione dello stato psicofisico causa di azioni che non hanno nulla da spartire con il rispetto delle regole. Regole che ricordiamo sono demandate a conducenti che hanno il dovere materiale e morale di attenersi, ma che spesso vengono disattese. Ovviamente non ci sono strade pericolose o peggio come qualche pennivendolo adora riportare, per partito preso, sono “assassine”. Bando alle baggianate, qui stiamo parlando di prevenzione ovvero venir meno di un azione volontaria perseguibile non solo dal codice dalla strada ma anche, per il piacere dei nostri detrattori togati, anche dal codice civile e penale. Una città a cui occorre riscrivere una pianificazione ragionata nel controllo del territorio e in quella manutenzione ordinaria molte volte carente e insufficiente. Quindi non solo affidarsi nella speranza che tutti, estremi compresi, siano interpreti delle aspettative del legislatore o di chi è demandato ad amministrare la città, ma occorre fare il salto di qualità per riqualificare un territorio. Una città a vocazione turistica che soffre fortemente di carenze organizzative dettate da una legge Brunetta (Decreto Legislativo 27 ottobre 2009, n. 150) che ha determinato una discontinuità non da poco nella rigenerazione dell’organico delle polizie locali, cardine di un controllo del territorio capillare. Uno stato dell’arte che penalizza fortemente ogni azione propositiva ma che occorre prenderne atto al più presto. Istituire dissuasori elettronici per garantire la certezza della pena per violazioni che ormai sono diventate insostenibili e cui demandare al buonsenso latitante è solo vera utopia. Occorre alzare il tiro con azioni certe … e questo suggerimento lo rivolgiamo a chi con tanti sacrifici cerca in tutti i modi di garantire il senso di sicurezza e le foto sono testimonianza inoppugnabile che i sacrifici non sono sufficienti (!)…