Nardò 7 settembre Lungi da noi dal voler contraddire una delle penne o come direbbe il nostro sociologo d’oltralpe Hanner, una “lapis” del calibro di Marco Marinaci, che, tuttavia, a nostra memoria, non ha mai concorso per l’assegnazione del “Pulitzer”; il Prof. Marco, dall’alto della sua cattedra di giornalismo, gratuitamente, e senza richiesta di alcuno, impartisce lezioni a destra e manca.

Il nostro velleitarismo e i nostri limiti fanno il paio, caro Professore con la sua protervia e la sua mancanza di stile e di coraggio, per quanto ci apprestiamo a spiegare.

Marco Marinaci

La Sua “commovente difesa d’ufficio”, rispetto all’iniziativa del germano consigliere Giancarlo, da noi censurata con un precedente articolo, non risponde a nessuna, ripetiamo nessuna delle osservazioni da noi in precedenza poste.

Non abbiamo sollevato dubbi sull’iniziativa in astratto, né sulle prerogative consiliari di controllo, ma sul documento in concreto esibito mediaticamente, con tanta ingiustificata enfasi; l’interrogazione presentata da Giancarlo Marinaci è priva di fondamento, poiché superata, nella sostanza, da evidenze procedurali concernenti l’applicazione della vigente normativa del codice dei contratti pubblici, che, ripetiamo a noi stessi, va applicata contestualizzandola ai singoli atti di affidamento operando un bilanciamento tra i principi di trasparenza e concorrenza con l’efficienza ed economicità dell’azione amministrativa.

Il coinvolgimento della Prefettura, poi, ha il sapore della pesca d’altura quando le reti a strascico tentano di catturare il tonno grosso, peccato, però, che certe reti nell’acqua bassa dove sono adusi nuotare i famosi germani non raccolgono se non pesci piccoli.

Per non parlare del tenore della lettera, l’elefante in una cristalleria avrebbe provocato meno danni; il documento in questione, infatti, culmina in espressioni volgari rivolte, sino a prova contraria, ad un artista di fama internazionale, qual è il Maestro Scultore Daniele Dell’Angelo Custode.

Ilgiornalista Prof. Marco, nel suo sfortunato threadFacebook, indossando la toga dell’avvocato difensore del germanoconsiliere, non risponde e svicola, perdendosi nei rivoli delle deiezioni semantiche e degli insulti gratuiti e, più che fare un favore al germano consigliere, ne aggrava la posizione precaria, di un marcante ruolo privo di sostegni tecnico-giuridici adeguati, attesa anche la pochezza dei suoi ghostwriters.

Chiudiamola qui, per non cadere nell’emulazione del dileggio, che non ci appartiene e mai ci apparterrà per chi come noi ricerca, invece, il ragionamento e, soprattutto la moderazione.

  1. de Montaigne sosteneva che: <<La moderazione è sempre frutto di scelte coraggiose perché la grandezza dell’animo non è tanto andare in alto, e andare avanti,quanto saper tenersi al proprio posto e limitarsi» .

Forse, caro Professore e caro Consigliere; carissimi germani Marinaci, come direbbe Veronica Shofstall, è giunta l’ora di riconoscere che ad un certo punto <<Cominci ad accettare le tue sconfitte a testa alta e con gli occhi aperti, con la grazia di un adulto e non con il dolore di un bambino>>.