Nella serata di venerdì 25 settembre in piazza Salandra in occasione del saluto agli elettori per festeggiare il risultato delle regionali pugliesi, Mellone, attuale primo cittadino, ha ufficializzato la sua corsa bis alle prossime elezioni comunale della primavera del 2021. Una comunicazione affidata ad una platea di “amici/elettori ” con il telefonino per l’immediato tam tam mediatico sui social tanto caro al suo gruppo di lavoro.

Non una novità la sua corsa al secondo mandato, più una riprova delle voci -dei ben informati – che da qualche tempo circolava in città. Il punto di forza che parte dalla vittoria di Emiliano e come   lo stesso Mellone ha dichiarato ,nel suo comizio improvvisato,  arriva da : “una decisione che ho preso con maggiore entusiasmo dopo lo tsunami d’affetto di queste ultime regionali”.

Affetto dettato dai numeri, dall’amicizia consolidata con il governatore di Puglia  che non ha mai nascosto la sinergia tra due antipodi politici accumunati – a beneficio del tasso di glicerici dei loro avversari,politici- da  fini comuni per il bene dei pugliesi e dei neritini.

Un Mellone elettrizzato per il collaudo della sua macchina elettorale: oliata, affidabile per le regionali .

Un banco di prova arduo per la partecipazione di un elettorato neritino che non brilla per gli appuntamenti oltre le proprie mura, ma che ha retto bene per un  Mellone che ha cosi mantenuto  fede all’impegno elettorale preso con l’amico Emiliano.

Non ha concesso nulla ai suoi avversari non un millimetro di speranza affidata a dubbi, incertezze dal contenitore elettorale a disposizione di Mellone & Co. Cinque anni di amministrazione ha fatto crescere il consenso, amplificato ulteriormente dai suoi detrattori a cui va il merito di aver scoperchiato quel vaso di Pandora rappresentato da una politica dei crocicchi incapace di fare fronte ,con una sentita e vibrante opposizione, a un Mellone pragmatico a tal punto da distruggere modus operandi consolidati da 40 anni di avvicendamenti di uomini e donne prestati alla politica .

Un Mellone che conta sui suoi fedelissimi che in questi -quasi -cinque anni hanno tessuto tele articolate per consolidare numeri a cui il loro leader ha grandi aspettative per le prossime amministrative.

Amministrative con quasi dieci liste- secondo i soliti ben informati- che dovrebbe-sarà la sovranità del diritto al voto dei cittadini a dire l’ultima parola- mettere alle corde candidati estratti dal cilindro di prestigiatori, alchimisti che in questi ultimi cinque anni non hanno azzeccato un solo tema per arginare lo tsunami melloniano.

Una campagna elettorale aperta, quindi, dove gli avversari melloniani dovranno convincere un elettorato abituato al pragmatismo, alle tante risposte – anche con qualche imperfezione- che Mellone & Co. ha dato nel suo primo mandato.  

Ovviamente la cantierizzazione permanente della città a primavera 2021 sarà puro potere di consensi salvo contro tsunami –remoti- da avversari che dovranno scrivere un programma elettorale oltre ogni umana immaginazione … Alla fantasia non c’è mai fine!