Nardò, 18 ottobre _ La chiusura del noto locale della movida salentina “La Fabbrica” da parte degli agenti del locale commissariato diretto dal vice questore Sabrina Manzone, ha scosso non poco la città. Le mancate attuazioni delle direttive dell’ultimo DPCM mirate alla prevenzione non rispettate ,da quanto documentato dagli organi di controllo , motivo della sospensione di cinque giorni del locale neritino.
Un’azione processata alla luce delle direttive disposte dal questore di Lecce, Andrea Valentino ,sia nel capoluogo che in provincia mirata ad un controllo capillare del territorio. Secondo le autorità ,e amplificate dalla stampa, presenti nel locale 400 persone, secondo i gestori del locale 220 posti a sedere , ricordiamo che l’attività è impostata come ristorante con intrattenimento musicale, dove gli agenti hanno rilevato un sovraffollamento rispetto alla capienza della struttura, non si rispettavano le distanze di sicurezza oltre alla mancata attuazione dell’uso delle mascherine degli avventori.
Quest’ultimi, inoltre, secondo la cronaca riportata dagli agenti, all’atto del rilevamento erano in un atteggiamento ostile ma non ha impedito le azioni degli agenti del commissariato locale di compiere il loro lavoro. I gestori, in un post apparso sul loro profilo social hanno comunicato la chiusura temporanea facendo riferimento all’episodio accaduto venerdì :” Rispettiamo la decisione dell’autorità pur nella consapevolezza di aver agito sempre nel rispetto delle regole, 220 clienti seduti osservando puntualmente le regole del distanziamento sociale , a tutela dei clienti e della cittadinanza , nessun ballo, solo tanta confusione normativa”.
Confusione normativa che preoccupa non poco l’opinione pubblica cittadina visto come l’attuazione delle normative sin qui applicate nel quotidiano siano meno , secondo quanto accaduto venerdì, rispettate nelle attività ludico creative nella movida salentina.
Intanto nessuna dichiarazione in merito da parte dell’amministrazione locale .