Una splendida cornice di pubblico ha impreziosito la serata organizzata dall’associazione politico – culturale Riprendiamoci Nardò nel chiostro di S. Antonio. Il presidente di R.N , Marco Raho, all’apertura dei lavori ha sottolineato l’impegno profuso da tutti gli associati che in collaborazione con il gruppo consiliare di riferimento e nella figura rappresentativa di Andrea Giuranna hanno reso possibile la realizzazione dell’evento. Ha ribadito inoltre come il sodalizio, sin dalla nascita, abbia inteso anteporre l’informazione e la cultura alle lotte partitiche fini a se stesse, per poter ricreare sul territorio una coscienza cittadina attiva e propositiva.

 

Andrea Giuranna, intervenuto subito dopo, ha poi dato spazio agli ospiti e ai relatori , il sindaco Pippi Mellone, il Prof. Michele Troisi docente di Giustizia Costituzionale e il Consigliere Regionale Andrea Caroppo che si sono succeduti negli interventi. Nel suo discorso , il sindaco Mellone, entra deciso e senza giri di parole nell’affermare che la sua linea referendaria è rivolta senza ombra di dubbio verso il NO .

Questa decisione è stata presa perchè , a suo avviso, c’e’ un evidente rischio di deriva autoritaria che con la vittoria del Si non rimarrebbe una sola ipotesi ma potrebbe diventare una certezza . Per chiarire questo aspetto entra nel merito della riforma , sottolineando la parte dove si può presupporre che un futuro Premier a capo di una minoranza divenuta maggioranza per il combinato disposto con l’Italicum potrà persino dichiarare guerra senza che nessuno si possa opporre alla decisione presa. Un altro aspetto negativo, messo in risalto dal sindaco, è l’aumento sconsiderato delle firme necessarie per ottenere una richiesta di legge di iniziativa popolare passate dalle attuali 50.000 alle 150.000 volute dalla nuova direttiva.

Più tecniche e ricche di particolari, sugli articoli presi come esempio, le considerazioni del professor Troisi che nel suo contributo si è soffermato molto su alcuni aspetti positivi della riforma voluta dal governo che se pur non censurabili in assoluto nello stravolgimento totale della carta costituzionale, generano molti rischi e pochi vantaggi. I motivi conflittuali sorgono partendo dall’art 55 nel quale al Senato vengono assegnati compiti, non ancora perfettamente chiariti ,che potranno superare, in alcuni casi, le decisioni prese dalle Regioni ed entrare sull’impatto delle politiche Europee in seno ai territori interessati creando così conflitti insanabili sulle competenze. Tali litigiosità non snelliranno in alcun modo l’iter legislativo ma lo renderanno sicuramente più difficoltoso e ombroso.

Un altro articolo toccato per evidenziare queste incongruenze è l’articolo 70 nella nuova visione costituzionale. In una riforma creata per velocizzare e rendere meno articolato il percorso burocratico , dice il professore, non si spiega questa lettura così confusa che invece di rendere praticabile e unica la strada legislativa la complica e la amplia sino all’inverosimile . Nel concludere il suo discorso pone inoltre l’attenzione sull’ affermazione dei sostenitori del Si che insistono nella tesi che nella riforma non esistono scritti in cui è possibile intravedere vantaggi evidenti per la maggioranza o per il Premier .

Questa dichiarazione che anche se non può essere smentita nella parte formale può essere contestata per gli effetti che provoca nello specifico. In democrazia è il giusto equilibrio che si crea tra i pesi e contrappesi tra maggioranza e minoranze che mantiene inalterata questa forma di governo, nel momento in cui su di un piatto della bilancia si tolgono degli elementi di misura è naturale che l’ago sarà indirizzato verso la parte con più contenuti piuttosto che nella parte più debole. Questa disparità non può essere accettata in una costituzione nata per rendere l’uomo e i suoi diritti al centro della nazione.

Il Consigliere Regionale Andrea Caroppo con la sua esperienza istituzionale fa comprendere poi, alla platea presente, i numerosi inganni non evidenziati dalla riforma e le difficoltà dei futuri Senatori nell’espletare il loro mandato in maniera efficace e consona al ruolo ricoperto. I risparmi in termini di costi sbandierati dai difensori della riforma non trovano supporto poiché gli stessi, se è vero che non saranno a capo della ragioneria dello stato, dovranno essere corrisposti comunque come rimborso spese dalle Regioni ai futuri eletti, morale a pagare resta sempre il cittadino e le spese restano inalterate se non aumentate. Un altro aspetto poi da non sottovalutare è la qualità dell’impegno che i futuri eletti potranno riversare nel Senato voluto dalla riforma.

Come potrà partecipare a entrambe le parti istituzionali, un membro senatoriale, senza dover giocoforza trascurarne una? Questa domanda se la pone Andrea Caroppo, continuando nel discorso, visto che un Consigliere Regionale sarà chiamato nel nuovo Senato della Repubblica a decidere su interessi nazionali che superano i territori. Tra l’altro è bene sottolineare, aggiunge , che l’impegno Senatoriale obbliga a competenze specifiche e professionalità particolari, viste le importanti materie trattate nella nuova istituzione. E’ assolutamente necessario ,quindi, essere coadiuvati da uno staff tecnico ricco di figure preparate e capaci per le numerose e serie tematiche da affrontare con una naturale lievitazione di costi a carico degli eletti e di contro per la spesa pubblica.

L’art 67 poi che dispone per i membri eletti nel parlamento la libertà di vincolo di mandato di fatto divide i nuovi senatori dai territori i quali potranno andare anche contro gli interessi delle regioni in cui sono stati nominati. Chiude l’intervento auspicando una valutazione attenta per un voto consapevole in questa tornata referendaria affinchè, viste le ultime vicissitudini in cui sono incappati molti consigli regionali, il nuovo Senato non diventi un rifugio sicuro per membri sotto inchiesta giudiziaria data l’immunità giuridica garantita al nuovo organigramma parlamentare.

Appuntamenti come questo di stasera mettono in luce un ritorno a quella politica partecipata che per lungo tempo era andata dispersa tra le convinzioni cittadine e nazionali. Il tanto non cambia nulla rimarcato nell’ultimo ventennio sta lasciando il posto ad una visione più accorta della vita politica e si intravede , tra la gente, quella voglia di essere presenti e di dare una svolta personale alle decisioni prese da pochi per interessi che circondano la sfera comune.

 

Aladino Aloisi

Segretario Riprendiamoci Nardò

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Ultimo aggiornamento: 02/01/2025
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