Nardò 23 giugno_di COSIMO POTENZA_Continua la svendita delle ricchezze del paese accumulate dalle passate gestioni. Nell’articolo di oggi sulla Gazzetta del Mezzogiorno ( 22 giu 2017 pagVIII cronaca di Nardò) apprendiamo con rammarico che ad essere stata messa in vendita è la Farmacia Comunale un’azienda a partecipazione pubblica che è una fonte di reddito continuo per i già esigui introiti nostrani. Ai cittadini neritini, dopo le ultime scelte degli uomini di palazzo volte ad assegnare ad amici e supporters le ultime risorse di una città, già vittima di numerosi espropri indebiti negli anni passati, non resta che rassegnarsi nel continuare a vedere questo lungo scempio inarrestabile senza sperare nell’aiuto di un opposizione praticamente assente o di una presa di coscienza critica da parte di elementi di quella maggioranza granitica più per obbligo imposto che per vera convinzione sulle azioni da compiere. L’attuale Sindaco e il suo gruppo di comando si comportano come il ricco ereditiero che si è visto conferire una fortuna inaspettata e passa il tempo più a trastullarsi nei giochi, nelle feste, nello spargere quei beni impropri in lungo e in largo per poter aprire quelle porte sino a quel momento che a loro erano state precluse senza pensare che, a breve, a furia di prelevare dal fondo del barile tutto il prezioso contenuto verrà prima o poi consumato. In questo ultimo anno abbiamo visto incrementare soprattutto le spese senza alcun aumento nelle voci attive se non quelle evidenziate per pura propaganda, vendita auto blu, risparmio sugli incarichi esterni e sulle emergenze neve tanto che pensare di ottenere ulteriori ingressi positivi ricavando denaro dall’alienazione degli ultimi beni rimasti non solo appare una pura utopia ma sta a significare la voglia di attuare la politica descritta dal detto popolare ” E’ meglio l’uovo oggi che la gallina domani” che ha sempre e solo sfamato, nel quotidiano, il contadino lasciandolo poi senza alcuna prospettiva futura.
A questo punto viene da pensare che forse quel famoso bilancio annuale presentato in consiglio e approvato da tutta la maggioranza che i Revisori dei Conti hanno a lungo criticato e denunciato infine, le irregolarità sollevate, alla Corte dei Conti e alla Procura dello stesso ente forse non faccia dormire sonni tranquilli a tutti i componenti della maggioranza altrimenti se non ci fossero prospettive di disavanzo nel prossimo bilancio non esisterebbe alcuna giustificazione logica per approvare la volontà di vendere un bene che non solo produce reddito ma offre opportunità alle famiglie più bisognose di avere aiuti in medicinali compensati successivamente dalle risorse comunali.
Forse si teme che la mancata approvazione del bilancio da parte della Corte suprema possa inibire l’accesso ai fondi statali per il nostro comune? Gli 800 mila euro preventivati dalla vendita serviranno a coprire un futuro enorme buco nel bilancio comunale del prossimo anno? Staremo alla finestra a guardare i prossimi sviluppi e capire le ragioni,se ce ne fossero, di questa infelice decisione presa.