Nardò 7 nov:_ Il bilancio comunale, e di qualsiasi Ente pubblico, rappresenta lo strumento di programmazione economico e strategico nella gestione della cosa pubblica.

Chi nel corso della sua strabiliante campagna elettorale aveva dichiarato  che la sua sarebbe stata una amministrazione in discontinuità con il passato, trasparente nella gestione delle risorse economico – finanziarie, si scontra con una realtà che è tutt’altro che esaltante.

I difensori della torre d’avorio, in piena solitudine e staccati dalla realtà,  tra i quali si annoverano l’assessore non eletto e uno dei quattro voltagabbana che la storia di Nardò dal dopo guerra ad oggi abbia mai conosciuto,  smentiscano ma nei fatti, quanto scritto dal loro dirigente: mai un dirigente comunale era arrivato a scrivere tanto,  con dovizia nei particolari ed ossia non un semplice richiamo al recupero di  somme ed incassi tra quelli programmati in bilancio ed effettivamente  realizzati dovuti agli oneri di urbanizzazione e alle pratiche in sanatoria, ma LIMITAZIONE di qualunque nuovo impegno di spesa,  LIMITAZIONE nella liquidazione di fatture posticipando il più possibile la data del mandato di pagamento  anche nel prossimo esercizio finanziario: cosa grave  ed assurda non accettare delle fatture (riferite soprattutto ai lavori pubblici, smaltimento e raccolta rifiuti nonché impianti di conferimento rifiuti).

In questo l’infallibile assessore e l’amato consigliere hanno pensato  bene di tenersi alla larga e non commentare.

A breve si dovrà verificare, entro il 30 novembre p.v., con la variazione di assestamento generale di bilancio  tutte le voci di entrata e di spesa, se gli accertamenti delle risorse iscritte nei primi tre Titoli delle entrate siano sufficienti a finanziare le spese correnti e le quote di capitale per  rimborso di prestiti al Titolo III, nonché gli investimenti iscritti al Titolo II della spesa siano effettivamente finanziati con le entrate specifiche  (avanzo di gestione, mutui, conferimento per trasferimento in conto  capitale) che si erano ipotizzati nel bilancio preventivo e che le  medesime si siano effettivamente concretizzate.

L’assessore Lupo, dopo circa una settimana, ci chiarisce che l’Ente non ha problemi di cassa, che gode di ottima salute, che non esiste alcun pericolo per gli investimenti già realizzati (quali?) e quelli  programmati e che verranno tutti portati a compimento (entro  il 31 dicembre?).

Il saldo di cassa di circa a 3,6 milioni di Euro rappresenta un dato esaltante che racconta la solidità dell’Ente e la cura a cui sono state sottoposte le casse comunali.

Questo stato idilliaco raccontato, l’assessore Lupo lo può raccontare  solo ai suoi …. , Lui lo sa bene che il saldo di cassa (molte delle somme hanno destinazione finalizzata, come il piano sociale di zona i trasferimenti statali e regionali con destinazione specifica) è cosa diversa della possibilità di utilizzare le risorse per pagare le bollette o i creditori e le imprese.

Se così stanno le cose, come le vogliono raccontare loro, abbiano il dovere ed il coraggio da amministratori attenti di:

1) smentire quanto scritto dal dirigente;

2) pagare con regolarità tutti i creditori delle diverse ditte fornitrici di beni e servizi che vantano nei confronti del comune e, dei consistenti debiti realizzati nel corso di questi 18 soli mesi di amministrazione per effetto di spese incontrollate  e scriteriate fatte dai diversi assessori succedutisi e consiglieri delegati;

3) vista la solidità di cassa dell’Ente bloccare la SVENDITA della farmacia  comunale, un gioiello di famiglia per il comune, riorganizzarla e darle un nuovo slancio in programmazione, avendo mturato dei bilanci in positivo negli ultimi due anni, ma anche per smentire tutti coloro che ritengono la vendita della farmacia necessaria per coprire gli urgenti buchi di bilancio.

4) chiedere scusa a tutti i cittadini che hanno riposto, con molta buona fede, un minimo di speranza nel cambiamento e nel rinnovamento nell’amministrazione  della cosa pubblica, manifestando però dopo poco meno di 18 mesi tutta la sua fragilità, superficialità, il pressapochismo ed il dilettantismo nel governare una città, così importante per la sua storia e le sue tradizioni democratiche.

 

Daniele Piccione  capo gruppo consigliare PD

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Ultimo aggiornamento: 02/01/2025
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