(AGI) – Roma, 1 set. – Il fuciliere di Marina Massimiliano Latorre, trattenuto in India insieme al collega Salvatore Girone, nel pomeriggio di ieri “ha accusato un malore che ne ha reso necessario il ricovero nel dipartimento di neurologia di un ospedale di New Delhi,

ove tuttora e’ trattenuto in osservazione”. A renderlo noto e’ il ministero della Difesa, sottolineando che “i sanitari si sono dichiarati soddisfatti di come ha reagito alle prime cure”. Il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, si e’ recata immediatamente in India “per accertarsi di persona delle condizioni di salute di Latorre ed essere vicina ai nostri fucilieri di Marina e alle loro famiglie”. Il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, ha contattato la compagna del fuciliere di Marina, Paola Moschetti, per esprimerle la vicinanza sua e del governo: “Sono vicina a Massimiliano Latorre cui auguro con tutto il cuore di rimettersi al piu’ presto. Seguiamo ogni giorno il caso dei due fucilieri di Marina con l’obiettivo di riportarli in Italia: per il governo e’ una priorita’. E come sempre, il ministero degli Esteri e tutte le sue strutture sono al lavoro per assistere al meglio i due militari e le loro famiglie”. (AGI) Giulia Latorre, figlia del maro’, affida a Facebook il suo sfogo: “Che bella notizia… Mio padre ha l’ischemia .

 

Purtroppo le belle notizie non ci sono mai, solo notizie del …. E l’Italia li lascia ancora li’ a tal punto di farli ammalare. Bravi, bravi”. Eancora: “Vi preoccupate di portare qui gli immigrati che bucano le ruote perche’ vogliono soldi e non vi preoccupate dei vostri fratelli che combattono per voi, e alcuni perdono la vita. Complimenti Italia, ci state portando alla morte per tante cose!”. (AGI) (AGI) – Roma, 1 set. – L’odissea dei due maro’ italiani in India si trascina ormai da due anni e mezzo. Queste le tappe salienti della vicenda che ha aperto un contenzioso tra Roma e New Delhi: – 15 febbraio 2012: due pescatori indiani vengono uccisi dagli spari che li centrano a bordo della loro barca al largo delle coste del Kerala. Della loro morte vengono accusati i due maro’ in servizio anti-pirateria sulla petroliera Enrica Lexie, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, fermati il 19. Ne nasce uno scontro con l’Italia sulla giurisdizione del caso – 18 gennaio 2013: la Corte Suprema indiana stabilisce che il governo del Kerala non ha giurisdizione sul caso che affida a un tribunale speciale da costituire a New Delhi. – 21 marzo 2013: il governo italiano annuncia che i due maro’ rientreranno in India al termine di una licenza concessa per permettergli di votare, dopo le fortissime pressioni di New Delhi seguite a un precedente annuncio che non sarebbero tornati. In cambio e’ stata ottenuta da New Delhi assicurazione scritta sul trattamento sulla tutela dei diritti dei due militari e sul fatto che e’ esclusa la pena di morte. Il dietrofront portera’ alle dimissioni per protesta del ministro degli Esteri, Giulio Terzi. – 25 marzo 2013: a New Delhi viene costituito il tribunale “ad hoc” per giudicare i due militari. Latorre lancia un accorato appello ai politici italiani: “Unite le forze e risolvete questa tragedia”. – 28 marzo 2014: la Corte Suprema indiana accoglie il ricorso presentato dai due fucilieri italiano contro il coinvolgimento nel caso della Nia, la polizia antiterrorismo, dopo che e’ stato escluso il ricorso alla legge antipirateria.

I giudici sospendono il processo a carico dei maro’ presso il tribunale speciale. Nel frattempo l’Italia punta a internazionalizzare il caso e sollecita un arbitrato sulla giurisdizione, invocando anche l’immunita’ funzionale di cui godevano i due militari – 31 luglio 2014: l’udienza davanti al tribunale speciale di New Delhi e’ aggiornata al 14 ottobre.

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Ultimo aggiornamento: 02/01/2025
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