Il Gatto e la Volpe, una famosissima canzone del grande Bennato così recitava: “Quanta fretta, ma dove corri; dove vai, se ci ascolti per un momento, capirai, lui e il gatto, ed io la volpe, stiamo in società di noi ti puoi fidare….”
L’ex discepolo Natalizio assessore all’ambiente ad interim lancia la sfida attraverso i media e chiede un: “Faccia a faccia pubblico”.
L’ex maestro Siciliano consigliere provinciale la raccoglie e rilancia: “Ci vediamo dove e quando vuoi “giovane”!”. Il luogo lo scegliamo noi, “Contrada Rocca Cannuccia”!!
In ogni caso a noi non è dato sapere come si concluderà la “disputa”, quello che è certo che in luogo di questa stupida ed esclusivamente fine a se stessa diatriba tra i nostri due “beniamini” nel mezzo c’è una cittadinanza e un territorio che avrebbero bisogno di un apporto differente da chi riveste un ruolo di rappresentante, proprio di questa cittadinanza e di questo territorio. Un territorio ormai condannato ad essere ultimo destinatario dei reflui altrui.
E’ inutile soffermarsi nuovamente e per l’ennesima volta su quelle che sono le responsabilità di una Politica di cui tale deprimente e vergognosa situazione è figlia, ma almeno da i due “contendenti “ pretendiamo più dell’ennesimo esercizio di retorica.
Ci aspetteremmo forse da Siciliano & Natalizio una condotta che sia realmente finalizzata agli interessi dei cittadini.
Qualche spunto potremmo suggerirlo anche noi:
Perché i due duellanti non vanno ad incatenarsi rispettivamente uno ai cancelli dell’AQP e l’altro a quelli della Regione Puglia?
Siamo ben consapevoli che questo suggerimento non può che rimanere una vana speranza, del resto dubiteremmo anche davanti ad una foto dei due con tanto di cartello di protesta.
Purtroppo, infatti, l’abilità politica di coloro che si fanno chiamare politici è soprattutto se non esclusivamente verbale, ed affinata nel continuo tentativo di giustificare le proprie inadempienze.(n.d.r.)
Comunicato stampa inviatoci dal Consigliere Siciliano in data 09.05.2015.
In attesa del confronto Politico ed Amministrativo con l’Assessore e in attesa che riesca a trovare qualcuna delle criticità che sussistono nonostante la sua presenza in Giunta, rendo note, sul problema della condotta sottomarina, tre mie osservazioni. Premettendo che mi sembra che si stia tentando di costruire una piramide partendo dalla punta della stesse anziché dalla base, rendo note, tre gravi incongruenze, a mio modestissimo parere. Solo un terzo delle abitazioni di Porto Cesareo è dotato di fognatura ed il depuratore è sotto sequestro da parte della Magistratura, per cui la condotta che si vorrebbe realizzare dovrebbe essere messa a servizio di un Comune senza fogna per chissà quanti altri decenni.
Per trasportare i reflui da Porto Cesareo fino al depuratore di Nardò, sempre a mio avviso, sarà necessario un poderoso e gigantesco impianto di sollevamento. A spese di chi funzioneranno le necessarie pompe? Per portare i reflui dalla costa fino ad un chilometro di distanza e trenta metri di profondità, vale a dire quattro (4) atmosfere di pressione, occorrerà un’altra gigantesca pompa. Dove verrà collocata? È stata fatta una valutazione impatto ambientale ricordandosi che Torre Inserraglio è sito SIC? A spese di chi funzionerà tale pompa? Secondo me peserà, ovviamente, sulle tasche dei contribuenti.
Sorge, dunque, il serio dubbio che l’avvio di tale opera, non vedrà mai la fine e servirà soltanto ad evitare le enormi multe previste dalla comunità europea, ai danni di AQP e Regione Puglia. Multe che meglio sarebbe fossero pagate da chi ha responsabilità di tali ritardi. Ad averne degli utili economici, dunque, sarà solo l’azienda che eseguirà i lavori per il famigerato “tubo”.
Giovanni Siciliano – Consigliere Provinciale