Appare  ingeneroso mescere nel calderone di un comunicato “stampa critico” del centro studi “Don Milani”, una generica “Stampa” senza dare modo di individuare chi disinforma . Sarebbe stato responsabile fare una distinzione e provare, nel limite del possibile, di arrivare ad avere coraggio anche sapendo di diventare impopolari. Forse  il timore di apparire schierati frena un centro studi a elargire  pillole di saggezza, “ad personam” piuttosto che colpire un bersaglio visibile?. La libertà di pensiero, nel rispetto delle parti, resta la nostra linea editoriale e la pubblicazione di una critica che spara , a quanto pare, nel mucchio non fa eccezioni. (n.d.r)

La stampa ci racconta, a dire il vero in modo contraddittorio, quanto è avvenuto in Consiglio Comunale convocato per discutere sulla condotta sottomarina e come l’argomento abbia prodotto una divisione interna al PD al momento del voto per la revoca del Protocollo d’intesa. Revoca, che finalmente metteva fine ad ogni possibilità da parte dell’AQP di scaricare a mare le acque reflue del depuratore di Nardo’.

 

Conseguenza di tale “divisione, “ci riferiscono ancora gli stessi quotidiani, è stata l’AUTOSOSPENSIONE dell’ex Sindaco avv. Marcello RISI dalla partecipazione da tutti gli “organismi dirigenti di partito cittadini e provinciali” PD.

Non è certamente compito di questo Centro Studi ingerirsi in questioni di coerenza politica di alcuni rappresentanti di Partito, perché basta ripercorrere l’iter deliberativo della stessa condotta sottomarina per prendere visione ed atto di quanta grassa incoerenza è stato oggetto.

Oggi, come Centro Studi “don Milani”, avvertiamo l’obbligo di invocare estrema chiarezza su espressioni e dichiarazioni riportate qua e là, che fanno sorgere non poche perplessità a chi rivendica un diritto d’informazione corretta per offrire contributi di idee sulla salvaguardia dell’ambiente e l’integrità del territorio.

Apprendiamo inoltre con soddisfazione che finalmente le due Amministrazioni di Nardò e Porto Cesareo hanno civilmente sotterrato l’ascia di guerra e le minacce varie di boicottaggio.

Da alcuni interventi sulla stampa e sulle testate on line si comprende che qualcosa non va per cui occorre chiarezza estrema su un tema a tutt’oggi privo di soluzione certa.

Quali sono effettivamente i termini di questo accordo dal momento che né la stampa né i vari comunicati riescono a dare una visione organica e completa?

Vedremo due depuratori in funzione: uno a Porto Cesareo e l’altro potenziato a Nardò?

Il collettamento avverrà in un punto dove le condotte si incociano trasportando reflui depurati?

Lo scarico a mare avverrà in battigia a causa del Totem immodificabile del Piano delle Acque? e la balneabilità?

Lo scarico a mare (cui noi siamo estremamente contrari) rappresenta lo sversamento del possibile troppo pieno mentre il resto verrà utilizzato in usi agricoli, igienici ed industriali di non potabilità?

Il percorso del collettamento avverrà lungo la litoranea o assumerà il percorso più volte proposto dal Centro Studi “don Milani” lungo la Provinciale per il villaggio Resta?

Del Protocollo d’intesa, “minus” trattativa di rosee aspettative, quali opere infrastrutturali restano salvaguardate?

Il Commissariamento sarà scongiurato o auspicato come panacea e rivalsa da parte di qualche isolato PD locale?

Sant’Isidoro, Villaggio Resta, Arneo, Santa Maria, ecc. verranno servite di rete fognaria?

Della condotta civile e moderna della dualità potabile e non se ne parla o si tace?

Noi del Centro Studi “don Milani” desidereremmo che l’Amministrazione comunale desse risposte precise circa le intese raggiunte con la Regione Puglia, il Sindaco di Porto Cesareo e l’AQP o di promuovere un incontro sul Comune per avere i relativi dettagli su questo importante tema, che sin dal 2012 è oggetto di nostri suggerimenti, proposte e critiche (abbondantemente avanzati al Sindaco Risi, agli Assessori regionale LL.PP., alla Commissione regionale ambiente e ai due Presidenti della Regione: Vendola ed Emiliano).

 

Si resta in attesa di risposta o di incontro.

 

Nardò, li 20 ottobre 2016

 

IL PRESIDENTE IL COORDINATORE

 

Giovanni PERO’ Paolo MARZANO

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