Si è appena conclusa, in Regione, la riunione tra i sindaci di Nardò e Porto Cesareo accompagnati dall’assessore, ambientalista da sempre, Graziano De Tuglie e il governatore Emiliano per trattate la spinosa questione, condotta sottomarina, inesplicata sino a questo momento. L’intervento del Presidente è stato reso necessario per le tante voci di conferma prima e smentite poi di inizio lavori su progetti vecchi e obsoleti oramai in evidente contrasto con la linea programmatica annunciata sulla questione reflui fognari in più occasioni dallo stesso Emiliano.

 

Il sindaco Mellone, nel suo comunicato proclamato al termine dell’incontro, ha annunciato che il Presidente Emiliano si schiera al fianco delle popolazioni di Nardò e Porto Cesareo e viene incontro alle richieste pervenute da queste zone eliminando lo scarico a mare dei reflui fognari in maniera diretta. Questo significa oltretutto il No alla condotta sottomarina, affinamento dei reflui al massimo livello consentito per legge tale da poter essere successivamente riutilizzati in agricoltura , uso delle trincee drenanti per le quote eccedenti. Nello stesso accordo è rimasto inalterato l’impegno preso da parte della Regione per portare a termine la rete fognaria sia per il comune di Porto Cesareo che nelle nostre marine non utilizzando lo stesso strumento, come fatto in precedenza, per ottenere in cambio lo scarico a mare attraverso l’ecomostro oggi finalmente abbandonato.

Un azzeramento totale del progetto scritto nel vecchio protocollo d’intesa parzialmente revocato, di recente , dal consiglio comunale di Nardò e una chiara svolta ambientalista, come da più parti auspicata , che fa ben sperare sull’iter progettuale da condurre in porto ,seguendo una linea comune, tra città interessate e Regione al fine di essere presentato a breve un lavoro utile sul tavolo del Ministro dell’ambiente a Roma per ricevere il benestare finale. Un progetto che seguirà le orme di quello presentato dal Professor Mario Del Prete per l’impianto consortile di Manduria Avetrana dove sono previsti bacini di accumulo per l’uso agricolo e successiva dispersione in vasche drenanti per limitare l’intrusione delle acque marine salmastre nelle falde acquifere presenti sul territorio.

Una notizia questa che se sarà, in seguito, suffragata da approvazioni istituzionali servirà a far tirare un sospiro di sollievo all’intero Salento perchè il mare non ha confini ed avere la certezza di poter riconfermare per un lungo periodo le bandiere Blu, simbolo inequivocabile di mare incontaminato, darà per molti anni ancora un ulteriore spinta, al turismo, all’economia locale e alla salute della generazioni che verranno.

Ancora una volta abbiamo la conferma, se mai ce ne fosse bisogno, che guerre e battaglie svolte senza guardare il fine ultimo da raggiungere sono deleterie e portano a sconfitta certa.

Rimanere uniti, con il supporto della popolazione , perseguendo un fine che sia vicino alle esigenze territoriali ,salvaguardando nel contempo la salute dei cittadini, porta sempre se non a una vittoria schiacciante quanto meno a un progetto che non deturpa l’ambiente e non nuoce al territorio.

E’ finita, con oggi, l’era che interessi privati possono impunemente prevaricare i vantaggi richiesti da un’ intera comunità cittadina .

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