Cari cittadini , comprendiamo perfettamente il momento gioioso legato alle festività natalizie , all’immergersi tra spettacoli canori, fuochi d’artificio e impegni giornalieri per fare foto accattivanti tali da ricevere consensi sui social , ma il nostro dovere di informare ci impone ancora una volta di aprire una pagina dolorosa che forse ai più potrà apparire noiosa ma che accende i riflettori sui possibili disastri che incombono sul nostro territorio. Dai tempi di Socrate esiste il detto, dal saggio filosofo coniato, “Tanto tuonò che piovve” questi avvertimenti prima in distanza, ma percepiti distintamente dalla nostra redazione perchè sempre presente nei luoghi da dove provenivano questi rumori, sono rimasti inascoltati e derisi dal popolo in festa.    Ora il pericolo incombente si sta pian piano materializzando anche in via ufficiale , articolo del Nuovo Quotidiano di Puglia (pag. 5 di Vincenzo Damiani) di oggi 09/12/2016, la commissione Europa ha riattivato il processo di infrazione nei confronti dei comuni di Porto Cesareo e Manduria deferendo l’Italia davanti alla corte di Bruxelles per richiedere le somme inflitte in precedenza per il mancato adempimento dei lavori richiesti.

Manduria ha già percepito da tempo questa minaccia sempre presente e mai allontanata , avendo dei cittadini attenti e comitati efficienti che non si attivano soltanto alla presenza di un microfono o quando è necessario raccogliere consensi attorno alle loro figure ma che hanno come unico obiettivo il raggiungimento del bene comune a prescindere da chi si possa attribuire i meriti della riuscita.

Per questo da tempo, come da noi sottolineato in articoli precedenti , il comune tarantino ha deciso di appoggiare la lotta, impari, iniziata in consiglio regionale dai consiglieri Peppe Turco, Cristian Casili e Luigi Morgante contro i poteri forti presenti nell’assise consiliare che premono per ottenere il rispetto dei protocolli sottoscritti in precedenza che prevedono la condotta sottomarina.

I politici hanno chiesto a gran voce e su tutti i palchi dove sono stati presenti l’aiuto dei cittadini per dar forza alla loro battaglia. Manduria e Avetrana come sempre si sono schierati al loro fianco come anche la nostra amministrazione con le parole ma tuttavia , occorre sottolineare, le guerre purtroppo non si vincono con gli intenti ma con la spada.

La nostra redazione si è schierata nella lotta a difesa del territorio partecipando alla petizione, iniziata sul territorio tarantino e ripresa su quello neritino , per dare spinta alle istante proposte dai consiglieri in regione , ma nonostante gli appelli lanciati a tutte le associazioni ambientaliste presenti sul territorio e comitati No Tube sinora non abbiamo ricevuta alcuna risposta. Ci domandiamo: Questi silenzi sono dovuti al mancato interesse?

Oppure alla mancanza di primogenitura? A nostro avviso i loro atteggiamenti non sono giustificabili in entrambi i casi quando a essere messa a rischio è la salute ambientale e cittadina.

A conferma di questa lotta in atto c’è lo scontro televisivo (Telenorba 7 dicembre 2016,”Buon Pomeriggio”) dell’altro giorno tra il sindaco Savese avv. Iaia e il consigliere Turco prima ancora il convegno del 1 dicembre a Manduria sino ad andare a ritroso nel 11 novembre ulteriore convegno pro condotta a Porto Cesareo.

Ora chiediamo a tutte le parti interessate nella nostra città silente e poco partecipativa . Vogliamo che l’ ulteriore eco-mostro si materializzi a Nardò? Continuando a non sollevare cori di protesta i “Tuoni filosofici” percepiti in precedenza faranno presto a trasformarsi in temporali da incubo senza aver avuto il tempo di correre ai ripari per trovare un idoneo rifugio.

Il commissariamento dell’opera, come richiesto da alcuni politici regionali e dopo l’ulteriore presa di posizione di Bruxelles , è oramai alle porte e mettere la testa sottoterra come gli struzzi non cambierà il corso degli eventi. Dobbiamo prendere atto di questo e decidere che difese attuare prima che sia troppo tardi. Se dovesse arrivare il giudice supremo nessun atto successivo potrà modificare le sue decisioni definitive.

Ribadiamo il nostro impegno e quello dell’associazione cittadina Riprendiamoci Nardò nel chiedere una partecipazione attiva unitaria sottoscrivendo la petizione lanciata due giorni fa sul web prima che ogni ulteriore iniziativa risulti inutile e priva di significato.

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