Come un animale morente il Partito Democratico a Nardò si agita rabbiosamente, cercando di trascinare chiunque e qualsiasi cosa nella propria dolorosa agonia. Mentre la città esce finalmente dal Novecento e seppellisce tutto quello con cui una classe politica inadeguata e affamata l’aveva zavorrata sino a ieri, il canto della disperazione del Pd determina affreschi improbabili della storia cittadina degli ultimi mesi. Lo schema adesso è riversare sull’amministrazione Mellone tutti i guai del mondo, come se dal 19 giugno 2016 anche il problema del traffico nel Kansas sia colpa del nuovo sindaco di Nardò.

Come sanno anche i bambini, nessuna amministrazione comunale può decidere di tenersi uffici periferici di grandi amministrazioni o aziende pubbliche, come il giudice di pace o l’ufficio di Aqp, o di aprirne di nuovi, come la tenenza della Guardia di Finanza. Quest’ultimo uno dei grandi bluff dell’ex sindaco (e non sono pochi… ricordate la piscina comunale?) che annunciò l’arrivo delle Fiamme Gialle a Nardò senza stanziare le ingenti somme necessarie, cioè 61 mila euro a carico del Comune. Con buona pace degli stessi vertici provinciali della Guardia di Finanza, letteralmente presi in giro da Marcello Risi.

 

Una delle verità è che la vecchia amministrazione comunale decise di fregarsene del destino dell’ex tribunale, disertando il 7 giugno scorso una riunione cruciale con il presidente del Tribunale di Lecce. In quella riunione, con il Comune di Nardò assente, si decise che l’immobile di via Falcone e Borsellino, sarebbe dovuto diventare entro pochissimo l’archivio giudiziario di tutta la provincia. Solo l’impegno del sindaco Mellone ha consentito di ottenere, prima dal presidente del Tribunale, poi dal ministro, l’autorizzazione all’uso dell’immobile come uffici. Con questa operazione il Comune di Nardò ha risparimato 85 mila euro l’anno (425 mila euro in cinque anni) di fitti passivi e ha guadagnato senza dubbio una nuova e migliore funzionalità della macchina amministrativa.

Un’altra verità è che noi non abbiamo vinto la campagna elettorale dicendo che l’ufficio Aqp sarebbe rimasto aperto, mentre altri (indovinate chi…), nel 2011, vinsero proprio sulla base di una promessa grottesca: la riapertura dell’ospedale! 
Insomma, il più grande partito italiano usa a Nardò l’etichetta della “iella”, come se l’Illuminismo non ci fosse mai stato, come se fossimo ancora alla caccia alle streghe, come se servissero ancora le pozioni magiche per i malefici. 

Direttivo Comunità Militante Andare Oltre

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