E’ triste risvegliarsi al mattino con solo dei vaghi ricordi sulle tante promesse mai realizzate dopo un sogno in cui si è tentato di trasferire la realtà. Il popolo neritino in questi giorni travagliati e dopo le feste felici ha dovuto fare i conti con una verità che oramai è sotto l’occhio di tutti. Il commissariamento di un’opera per la quale gran parte della città aveva urlato in campagna elettorale il suo convinto No, la condotta sottomarina, mentre invece il novello vincitore insieme alla sua truppa di eroi ha pensato bene in questi sette mesi di regno di abbandonare la strada intrapresa in precedenza per seguirne un’altra fatta di silenzi e di colpevoli assenze . La speranza prima e il desiderio poi dei suoi sostenitori di veder svanire al più presto l’euforia , normale nei momenti di gioia, dovuta all’inaspettata vittoria è diventata con il passare dei giorni solo un’illusione.
Questa ubriacatura di potere unita con gli effimeri consensi di facciata che provenivano in maniera trasversale da moltissime persone la cui unica meta era quella di rientrare nelle grazie del vincitore hanno ben presto fatto perdere ai neofiti al governo i veri obiettivi da raggiungere dalla loro compagine di comando. Il risvolto comico di questa situazione si è intravisto quotidianamente nell’ autoreferenzialità di imprese che la normale amministrazione indica come attività comuni. La sconfitta di oggi ricorda il risveglio di un popolo dopo il ventennio fascista , nel quale molti affascinati dalle gesta sapientemente messe in risalto dall’allora Istituto Luce e dagli organi di stampa del tempo si erano lasciati irretire dai successi ottenuti e dalle conquiste realizzate sulla carta da un manipolo di gerarchi.
Trionfi spesso esaltati nelle descrizioni mediatiche, ma con risvolti tragici nell’italica realtà. In questo periodo abbiamo vissuto un deja vu di un’epoca nefasta in cui la democrazia prima e la libertà poi è stata messa a dura prova. Ogni singola voce, che lanciava dei segnali di avvertimento per il declino infelice nel quale questa squadra di governo si stava avviando, è stata messa a tacere e pur essendo amica è stata schedata come nemica, assoldando nel frattempo nelle schiere devote coloro che sino a ieri si erano dimostrati dei veri detrattori.
La storia insegna purtroppo che prima o poi ai primi segni di cedimento futuri saranno questi ultimi passeggeri ad abbandonare la nave ,prossima al naufragio, per andare ,nell’immediato ,alla ricerca spasmodica di una nuova scialuppa che li possa trasportare su lidi più solidi e sicuri. L’inesperienza sicuramente avrà avuto le sue colpe ma, in genere, chi è consapevole di possederla è molto attento ad ascoltare le conoscenze altrui per farne proprie le migliori e gettare alle ortiche le peggiori , invece , la supponenza e la certezza di essere infallibili ha reso ciechi i vincitori per la felicità dei pochissimi oppositori. Spese enormi per eventi ludici in periodi che non portano alcun ritorno economico e di immagine per il paese , trasferimenti di uffici comunali in locali già pronti ad accogliere gli stessi disegnati come imprese titaniche , credendo poi che persone “ cum grano salis” non possano pensare che i veri sacrifici vengono fatti da chi realizza gli edifici e non da chi li va ad abitare o a occupare .
In questa euforia irrefrenabile i giovani uomini al comando si sono travestiti da scaricatori, spalatori , conducenti di trattori, riparatori di caldaie, hanno schierato carri armati di cartone dimenticando completamente il ruolo istituzionale per il quale , gli stessi , erano stati chiamati a svolgere.
Concludiamo queste riflessioni senza voler spingere il coltello nella piaga tante sono le inefficienze e gli errori compiuti e che non vogliamo in questo scritto ulteriormente evidenziare, nella speranza mai spenta o sopita di rivedere al più presto un cambio di rotta repentino in questa corazzata allo sbando , che ha un urgente bisogno di riprendere un cammino intrapreso in campagna elettorale fatto di ascolto della gente rispolverando come unico obiettivo il potenziamento e lo sviluppo del territorio sino a tagliare i ponti con un passato che ha svenduto, sino a ieri, la nostra città per pochi denari allo straniero di turno.
La condotta sottomarina e il Villaggio Sarparea sono due occasioni da non perdere per rendere di nuovo credibili le proprie azioni per non essere solo un mesto continuo di un trascorso mai del tutto sepolto.