Nardò 11 Maggio_di COSIMO POTENZA_Le cadute di stile e i commenti inopportuni degli uomini di governo continuano a essere all’ordine del giorno in città. Oggi a farne le spese è stato il portavoce di Palazzo, Agostino Indennitate, che attraverso un commento a dir poco inopportuno ha inteso tollerare, cosa ormai riconosciuta come norma dai nuovi componenti di governo , le immagini stilizzate di numerosi Fasci Littori in mostra tangibile nella marina di S. Maria e precisamente sui frangiflutti della spiaggia nel cui stabilimento balneare nei giorni scorsi sono state fatte delle riprese fotografiche dalla rivista internazionale Marie Claire International ed ha ospitato la giornalista Gabanelli.

Considerare “Manie graffitare di qualcuno” l’evidente crescita in città di un’ideologia condannata dalla storia, soprattutto in un paese le cui radici sono state alimentate da sempre da una linfa di democrazia attiva è intollerabile oltre che inaccettabile. E’ una vergogna pensare che le foto in riva al mare della Gabanelli possano essere viste nella Nazione con alle spalle in bella vista il “Fascio Littorio” che oggi sta diventando, questo si per colpa di qualcuno, l’immagine riflessa della nostra città da esportare al di fuori dei propri confini. Tutto questo come se non bastassero il “presente” con tanto di saluto romano,durante la commemorazione del giovane Ramelli, richiesto dal nostro attuale Sindaco negli anni passati, la presenza di Casapound nelle scuole e nei corridoi di palazzo, la complice tolleranza di questo gruppo sociale che rivendica un ritorno a un passato grigio da riproporre nei nostri giorni regalandoli non solo visibilità ma anche il patrocinio cittadino per le loro attività.

Continuando su questa linea, per dare una ulteriore dimostrazione di come il governo cittadino abbia intenzione di stabilire in città un ordine di natura oligarchica, si impone ai propri sostenitori di andare a inquinare le altrui libertà, due soli casi in tutta Italia balzati al “disonore” della cronaca, attraverso un tentativo di decidere le sorti interne di un partito “PD” che con il voto democratico intendeva eleggere il proprio segretario. Questo passaggio è stato possibile per l’ affollarsi nei seggi dei fedelissimi sostenitori del primo cittadino, per scegliere un candidato piuttosto di un altro, che ha determinato l’annullamento delle operazioni di voto. La storia insegna che non reprimere sul nascere i tentativi di destabilizzare l’ordinamento democratico prima o poi genera automaticamente il passaggio a un sistema di governo più vicino al comando di pochi piuttosto che al dare ascolto alle decisioni del popolo come stabilito dalla nostra Costituzione. Fortunatamente a dare sostegno al buon senso tacitando la cocciutaggine nel difendere ciò che non può essere difeso del Portavoce , tutto questo nonostante fosse nata una diatriba acre sulle pagine Fb tra colui che ha l’incombenza di comunicare , quindi essere il legame tra amministrazione e società cittadina e che dovrebbe essere in grado di mantenere una posizione che agevoli l’unione piuttosto che la divisione nell’ambito locale, è intervenuto il Presidente del Consiglio comunale ing. Ettore Tollemeto che ha rassicurato i cittadini, scandalizzati da tali scritte e soprattutto dagli atteggiamenti di quest’ultimo referente governativo di voler dare poca importanza all’accaduto con espressioni tipo ” in città le istituzioni si occupano delle mansioni importanti” e non valutando l’accaduto come meritevole almeno di un intervento diretto per cancellare quell’ignominia, di impegnarsi personalmente affinché l’ amministrazione si facesse carico di eliminare al più presto quelle scritte simboliche assurde nel 2017. Ignorare gli insegnamenti della Storia equivale a non prendere in considerazione milioni di esperienze passate che agevolano le generazioni presenti e future a non commettere gli stessi errori compiuti in precedenza. Una parte di Nardò ha voglia di non guardare indietro e sta cercando di condurre un intero territorio sulla via del non ritorno. Chi non conosce la Storia è condannato a ripeterla. Georgie Santayana

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