Galatone 16 nov:_ Ci risiamo. Per nascondere il vuoto della loro azione amministrativa ogni tanto si risvegliano dal torpore e inventano danni ambientali e interessi non si sa bene di che tipo. I protagonisti di queste “meraviglie” governano la nostra città senza alcuna visione strategica e la conseguenza naturale è il ripetersi di azioni scriteriate (l’ultima in ordine di tempo la rimozione delle due cucce che davano riparo a Bianca e Biondo) o di maldicenze.

Ci riferiamo alla questione del trasferimento dell’impianto della Progest, società cooperativa che si occupa dello smaltimento di apparecchiature non funzionanti, per il quale la maggioranza di centrosinistra ha dichiarato di essere “pronta a fare le barricate”.

Qualcuno dovrà avvisarli che non sono all’opposizione, ma al governo visto che fingono di non sapere che è stato il Comune di Galatone – non più tardi di qualche giorno fa – a rilasciare il Permesso a costruire alla Progest. A soffrire del più grave stato di smemoratezza è l’attuale assessore all’Ambiente, Robero Bove.

Partiamo dall’ultimo capitolo. Il 21 settembre 2017 la Provincia ha rilasciato  l’autorizzazione unica alla Progest e dopo un mese e mezzo l’assessore Bove si accorge dell’esistenza di questo atto e grida ai quattro venti che farà le barricate, senza spiegare perché non le ha fatte quando – da assessore della giunta Miceli – ha avallato l’impianto. A cosa si riferisce effettivamente l’autorizzazione in questione? La Progest svolge la sua attività in un capannone di 800 metri quadrati in affitto e ha chiesto di poterne costruire uno, della stessa estensione, su terreno di sua proprietà. Quindi non si estende la superficie del capannone, né si modifica la natura dell’attività, ma il centrosinistra vede chissà quali interessi nascosti.

Ragionando con la testa del centrosinistra dovremmo domandarci perché li disturba che la Progest, una volta ultimato il suo capannone, non paghi più un canone di affitto, ma noi non abbiamo tempo da perdere dietro congetture e fantasie. Al sindaco Flavio Filoni, diciamo – invece – di agire in modo istituzionale. Se ritiene che questo impianto sia un problema per Galatone ha ancora tempo per fare ricorso al Tar e chiedere l’annullamento dell’autorizzazione concessa dalla Provincia per la costruzione del nuovo capannone. Al tempo stesso l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Filoni, dovrebbe ritirare, in autotutela, il Permesso a costruire rilasciato alla Progest a ottobre scorso: ben dopo il ballottaggio e con l’ex sindaco Nisi all’opposizione.

Ma è giusto ricostruire anche i passaggi precedenti a quest’ultima autorizzazione per  dare ai cittadini la possibilità di essere informati su ciò che avviene e verificare le fandonie che ci “regala” il centrosinistra. Con una premessa: l’impianto Raee, non è – come afferma l’assessore Bove – una discarica, ma un sito in cui si recupera il materiale riciclabile per poi smaltire, successivamente, in una discarica tutto ciò che non è utilizzabile. Un’ulteriore premessa riguarda il fatto che dell’attuale maggioranza fanno parte i consiglieri di opposizione della passata amministrazione, ragion per cui anche negli iter che non li hanno visti in ruoli di governo avrebbero potuto e dovuto vigilare. In realtà le fandonie dell’assessore Bove e del centrosinistra sono di tale portata che ormai il confronto con Pinocchio non basta più.

La Provincia di Lecce ha rilasciato, all’allora ditta Adeco, – con determina numero 84 del 5 maggio 2008 – l’autorizzazione a trattare Raee (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche). All’epoca il baldo assessore Bove che oggi  vuole fare le barricate contro Progest era assessore della giunta Miceli e lo era quando il Comune di Galatone ha deliberato, il 17 giugno del 2010, (Bove presente) la “Disciplina del sistema di smaltimento dei rifiuti elettrici”, in relazione ad Adeco (poi passata a Progest), che già allora smaltiva – come è riportato in delibera – Raee pericolosi e non pericolosi.

Successivamente, in data 10 maggio 2013, Adeco chiese la modifica sostanziale dell’autorizzazione unica «prevedendo la dismissione delle attività messe in riserva e recupero Raee svolte nel “capannone numero 1” con trasferimento delle stesse al “capannone numero 2”. La Provincia di Lecce, l’11 luglio 2013, ha deliberato parere favorevole alla richiesta allegando, anche, la descrizione dei materiali da smaltire e le relative quantità.

Sempre la Provincia, il 13 maggio 2014, volturava l’attività alla società cooperativa Progest e il suo legale rappresentante, a ottobre dello stesso anno, chiedeva di poter recuperare anche il materiale dei rifiuti classificati R12. Si trattava di estrarre tutti i componenti metallici da inviare, poi, per il recupero ad altri impianti autorizzati. La modifica dell’autorizzazione unica è stata concessa dalla Provincia il 6 maggio 2015.

Se questa amministrazione di centrosinistra non agirà come prevedono le norme (quindi con un ricorso al Tar e il ritiro del Permesso a costruire), ma si limiterà a blaterare di barricate, sarà chiaro a tutti che si tratta solo di azioni di falsa propaganda per nascondere il vuoto amministrativo di cui, purtroppo, Galatone sta cominciando a pagare le spese.

Livio Nisi

già sindaco di Galatone e consigliere di opposizione

Annamaria Campa

già assessore alle Politiche ambientali e consigliere di opposizione

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