Galatone 25 nov:_ «È stata fatta chiarezza». Affermazione a una sola voce quella dei consiglieri comunali di opposizione: Livio Nisi della lista Livio Nisi sindaco; Giuseppe Bondì, Direzione Italia; Anna Maria Campa, e Ivan Roseto, Livio Nisi sindaco; Giovanni Tundo, Città Nuova; e segue il Consiglio comunale dell’altro ieri durante il quale è stata discussa la delibera sulla moratoria contro l’insediamento di nuovi impianti ad impatto ambientale.

Si tratta di un atto che non potrà concretamente impedire  l’attivazione di questi impianti non essendo di competenza del sindaco o del Consiglio comunale vietarli, ma è stato comunque votato dall’opposizione perché, in linea di principio, ogni azione di tutela dell’ambiente merita di essere condivisa.

Questa la cornice. Nel merito – invece – c’è soddisfazione perché il dibattito che si è dipanato nell’assise consiliare ha spazzato via le pesanti accuse mosse dal centrosinistra all’allora sindaco Nisi. In sintesi si rimproverava a Nisi di non aver impedito il rilascio dei permessi, ma l’assessore Maurizio Pinca presentando l’atto ha finito per ammettere che il sindaco nulla può in questa materia tant’è che i pareri rilasciati dall’amministrazione comunale non sono vincolanti.

In ogni caso, nello stesso atto viene riportato che: «L’Arpa Puglia – esprimendo apposito parere sulla richiesta di un progetto nel territorio salentino – ha attestato che l’intera area del Salento ha un carico ambientale tale da non poter sopportare alcun altro vulnus».

Ragion per cui, esprimendo Arpa parere vincolante, la constazione fatta è tale da poter considerare improbabile che nuovi insediamenti, al netto di quelli che chiudono il ciclo dei rifiuti, possano trovare accoglienza.

«Sono contento che sia emerso in Consiglio comunale quello che ho sempre ribadito – afferma Nisi –: il Comune non può impedire l’insediamento di questi impianti. Basti pensare alla Tap: 88 Comuni si sono ribellati, ma non sono riusciti a fermare l’opera.

È ormai chiaro che nel corso degli anni questo tema è stato cavalcato in maniera ingerosa e offensiva. Speriamo di voltare pagina e di poter creare un clima sociale meno avvelenato: non dalle sostanze inquinanti, ma dai comportamenti.

Mi auguro che tutti insieme si possa lavorare, ognuno per la sua parte, a concretizzare la Città del Galateo che in sé ha gli elementi utili a favorire lo sviluppo culturale, sociale, etico del nostro territorio».

Sull’efficacia dell’atto l’opposizione è scettica, ma Bondì è lapidario: «Non credo alle favole, anche perché non è con una moratoria che si possono impedire gli impianti in materia ambientale. Né sarà utile vietare – com’è nelle intenzioni della maggioranza –, attraverso le norme tecniche di attuazione del Pug, l’insediamento di questi impianti: non è un’eventualità prevista dalla legge».

Non è mancata la riflessioni sugli effetti delle sostanze inquinanti sulla salute e Campa spiega: «Un Osservatorio della Salute Pubblica – di cui la maggioranza ha annunciato l’intenzione ad avviarlo – in cui fare confluire dati specifici del territorio, sarebbe inutile essendo già attivi quelli della sanità. E poi i dati possono essere considerati scientifici nel momento in cui costituiscono un campione statisticamente significativo con il quale poter condurre mirati studi epidemiologici che devono essere necessariamente svolti da ricercatori del settore, supportati da finanziamenti ed enti accreditati alla ricerca. È necessario un lavoro approfondito e consapevole, non semplicistico e approssimativo, perché uno strumento del genere possa essere costituito ed avere una reale utilità».
E Roseto pone un quesito: «Hanno impiegato 150 giorni per fare un atto che avevano detto sarebbe stato il primo della loro amministrazione: sarà che neppure alla maggioranza è chiara la sua utilità? È una proposta di moratoria che ho votato perché non volevo ostacolare l’azione dell’amministrazione comunale, ma sono curioso di vedere quale efficacia avrà».
E Tundo segna i confini delle competenze: «In campagna elettorale si sosteneva, con toni molto alti, che il sindaco avesse potere decisionale rispetto agli iter autorizzativi sugli impianti a impatto ambientale. Non è così, ed è emerso con chiarezza in Consiglio comunale. Neanche la Provincia ha titolo, perché con la Riforma Delrio, non ha competenze in materia ambientale. La campagna denigratoria montata contro Nisi era artata. Ho comunque votato la delibera perché non volevo che qualcuno potesse dire che non c’è sensibilità sul tema, ma si continua a fare propaganda promettendo quel che non si potrà fare. Anche vietare nel Pug, per i prossimi 10 anni, l’insediamento di questo tipo di impianti non serve a nulla perché chiunque abbia interesse potrà avvalersi del Dpr 160 il quale recita testualmente che nei Comuni dove non sono individuate delle aree destinate a un tipo di attività, il richiedente può  ottenere, con una Conferenza dei servizi, di realizzarlo in qualsiasi zona».

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