Nardò,10 dicembre_ di COSIMO POTENZA_La questione è nota: la fogna di Porto Cesareo e i lavori di “collettamento” che sta interessando un arteria di collegamento viaria nel territorio da Porto Cesareo a Nardò, indigna l’opposizione del governo Mellone reo , a loro dire, di promesse mancate per quanto riguarda il collettamento dei reflui fognari di Porto Cesareo con il depuratore di Nardò. Si tratta Si del collettamento dei reflui fognari di Porto Cesareo ma arriveranno già depurati perché l’appalto prevede la riqualificazione del depuratore di Porto Cesareo mai entrato in funzione poiché non c’è mai stata una rete fognaria…il collettamento (collegamento) al depuratore di Nardò si impone perché il recapito finale delle acque depurate saranno le trincee drenanti per poi destinare l’acqua depurata all’agricoltura , ma la condotta esistente rimane come condotta di soccorso per la cosiddetta ipotesi del “troppo pieno” (presumibile in inverno quando le acque meteoriche fanno crollare il fabbisogno idrico agricolo)…. Difficile prestare attenzione agli allarmismi che qualcuno cerca di divulgare in quelle, presunte, verità che si stanno rilevando,senza eccezione, non complete . Ci preme sottolineare che si percepisce un palpabile disagio in un opinione pubblica che, grazie alla libertà di pensiero, non è asservita solo ed esclusivamente da un informazione faziosa,strumentale e ridicola. Quindi è facile comprendere come a lungo andare chi oggi si erge a difensore o peggio crociato diventa credibile giusto il tempo di una messa,con la sua presunta informazione. Informazione sostenuta da argomenti che in linea di principio possono apparire di spessore ma una volta dipanati risultano sterili e in questi mesi non sono mancati gli esempi.

È doveroso ripetere  bolle di sapone costruite ad arte per screditare un Mellone & Co. che sta sulle balle a chi per esempio è stato trombato politicamente o peggio non riesce a metabolizzare un rancore contro il primo cittadino democraticamente eletto,colpevole di non farsi strumentalizzare da chi soffre di uno smisurato ego. Quindi non li  resta a questi “crociati della libertà pro tempore” che gridare al lupo al lupo ogni qualvolta il fine che giustifica i mezzi lo impone pur di racimolare consensi? Un modus operanti che inquieta il buonsenso di cittadini che a quanto pare si sono un tantino stufati di “Idropenesaturi” dell’era paleolitica. Ma vogliamo essere indulgenti a chi soffre anche in questo periodo natalizio della Sindrome di Moebius.

Domanda: Perchè non proporre un atteggiamento pro territorio ? Per esempio sarebbe auspicabile studiare una forma di partecipazione nel controllo del sistema di depurazione e le tante associazioni che in questo momento gridano al lupo al lupo senza ragione potrebbero proporsi costruttivamente per tali incombenze e forse si andrebbe tutti nella stessa direzione e magari pensare veramente al territorio senza imbattersi nel solito e stantio eco di fondo …

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