Bari,17gen.“Accogliamo volentieri l’appello che ci viene da Libera ad elaborare un “Testo unico della legalità” che parta da una conoscenza approfondita delle mafie del nostro territorio e che abbia l’obiettivo di salvaguardare le bellezze e le potenzialità della nostra regione”. Lo dichiara la Presidente della Commissione speciale di studio e inchiesta sulla criminalità organizzata in Puglia Rosa Barone, in seguito all’audizione del presidente di “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”don Luigi Ciotti, e della referente dell’associazione nazionale “Familiari vittime di mafia”, dott.ssa Daniela Marcone.
“Per troppo tempo – continua Barone – nel nostro territorio si sono sottovalutate le mafie, e siamo assolutamente d’accordo con don Ciotti quando dice che la politica deve assumersi le sue responsabilità. Questa commissione nasce con intenzione di essere un presidio per la legalità e si pone 3 obiettivi: elaborare il testo unico per la legalità che accorpi tutte le leggi attualmente esistenti in merito;tenere viva la memoria tra i più giovani, attraverso una serie di iniziative come quella che ha visto la proiezione nelle scuole del film di Pif “La Mafia uccide solo d’Estate”, pensata per commemorare i pugliesi Antonio Montinaro e Rocco Dicillo, poliziotti della scorta di Giovanni Falcone, vittime della strage di Capaci; a tal proposito ringrazio don Ciotti per aver scelto la Puglia, in particolare Foggia, il 21 marzo per celebrare la giornata nazionale in ricordo delle vittime di mafia che vanno sempre ricordate ed onorate. Il terzo obiettivo che ci siamo posti è l’avvio di uno studio dell’impatto della criminalità sul territorio, per cui siamo già riusciti ad ottenere nell’ultima seduta di Bilancio il finanziamento di tre borse di studio da erogare a neolaureati al fine di analizzare il fenomeno con un focus sulla problematica della corruzione in particolare in tema di agromafie, gestione dei rifiuti e nella sanità. Borse di studio che abbiamo voluto dedicare al dirigente scomparso Stefano Fumarulo che tanto si è impegnato per promuovere la cultura della legalità nella nostra regione come più volte ricordato oggi.”
“Non possiamo far altro – prosegue – che tenere bene a mente le parole di don Ciotti nel prosieguo dei lavori della commissione: la legalità dev’essere il mezzo per raggiungere la giustizia, non deve rimanere un concetto astratto, e per fare qualcosa di concreto in tal senso bisogna partire dalle scuole. Il nostro sarà un impegno concreto e siamo onorati – conclude – dell’apprezzamento che don Ciotti ha espresso per il lavoro della commissione, l’auspicio è che le sue parole possano spingerci a fare sempre meglio e ad essere ancora più presenti sul territorio”.