Nardò 28 marzo_Sembrano lontani i tempi dei manifesti con cui Pippi Mellone accusava gli avversari politici di “cambiare le casacche”. In campagna elettorale, Pippi Mellone attaccava Marcello Risi per un presunto accordo con Mino Frasca. Accordo mai dimostrato con i fatti. Oggi, invece, assistiamo all’ingresso in maggioranza anche di Alessandro Presta, consigliere vicinissimo proprio a Mino Frasca.
È questa la rivoluzione che prometteva il sindaco Mellone?
Sul variegato carro del sindaco Mellone, dopo Antonio Vaglio, Cesare Dell’Angelo Custode, Paolo Maccagnano, Mino Natalizio e Gianpiero Lupo, adesso sale Alessandro Presta, eletto nella lista “Conservatori e Riformisti”.
Sino a pochi giorni fa, il consigliere comunale vicino a Mino Frasca (avvicinatosi nel frattempo a Fratelli d’Italia), sembrava indeciso. Forse era incerto circa il contenitore da scegliere per ufficializzare il suo cambio di casacca. L’ennesimo per la maggioranza di Mellone. Alessandro Presta si è riscoperto simpatizzate di Michele Emiliano (ultimo nella classifica dei governatori regionali) e del sindaco Pippi Mellone, fautore di una deriva sempre più autoritaria e anti-democratica del governo cittadino. Presta ha dichiarato di voler aderire alla “emiliana” corrente di Fronte Democratico. In consiglio sarà vicino a Paolo Maccagnano, transfuga della seconda ora. In Giunta i due consiglieri comunali sono rappresentati da Mino Natalizio, l’assessore “tecnico” che può andar bene per ogni Amministrazione.
A questo proposito, vale la pena di ricordare le parole con le quali Mirella Bianco, la donna più suffragata delle scorse elezioni amministrative di Nardò, dopo sei mesi di fiera ed impeccabile opposizione alla maggioranza melloniana, lasciava il proprio posto in consiglio comunale al primo dei non eletti dei COR, Alessandro Presta.
“Dopo quasi quindici anni di dedizione completa alla nostra Città”, diceva Mirella, “ritengo giusto ed opportuno lasciare il passo del cammino amministrativo ed istituzionale a nuove energie umane, presenti nel gruppo politico in cui da anni ho militato, con l’augurio che sappiano più di me rapportarsi con una nuova generazione di amministratori. Generazione di neo amministratori, nata in contesti che nulla hanno a che vedere con quei principi e con quei valori che hanno impostato tanti amministratori, come me, formati in tempi diversi in cui la politica era tutta altra cosa rispetto al qualunquismo che regna oggi.”
Purtroppo le sue parole si sono rivelate quanto mai profetiche, in quanto il suo successore ha oggi esplicitato le modalità con cui ha intenzione di “meglio rapportarsi” con la nuova generazione di coetanei al potere, ovvero appiattendosi sulla comoda posizione di chi comanda, a prescindere dal merito delle azioni di governo (o malgoverno) dell’attuale amministrazione ed a prescindere dal chiaro mandato dei propri elettori che indicava per lui una sola via possibile: quella dell’opposizione.
Ancora una volta ci troviamo di fronte a personaggi che cambiano “opinione”, dalla sera alla mattina, stravolgendo improvvisamente la propria idea politica di partenza e adducendo, a sostegno delle proprie azioni, argomentazioni, in precedenza, ritenute non in linea con la propria “ideologia politica”.
Da oggi il consigliere Presta entra, quindi, a far parte di quel novero di “trasformisti a convenienza” (Natalizio, Maccagnano, Dell’Angelo Custode, Vaglio) che, privi di dignità e personalità politiche, collocano al primo posto il proprio tornaconto politico.
Vorremmo eccepire solo questo all’involontaria quanto azzeccata profezia di Mirella: non è affatto una questione generazionale, c’è chi i principi e i valori del bene comune ce li ha e c’è chi non ce li ha, a prescindere dall’anagrafe. Purtroppo l’attuale contingenza di governo cittadino ci palesa una realtà contraffatta, in cui giovane è sinonimo di qualunquista, arrivista, pronto a tutto per una poltrona.
Il nostro invito ai giovani (e meno giovani) neritini che guardano da semplici spettatori a questo triste e deprimente gioco del potere fine a se stesso che si trascina da due anni a questa parte, è quello di farsi avanti, interessarsi e partecipare in prima persona alla vita politica e sociale della nostra città. Solo così potremo dimostrare che la formazione di una nuova classe politica, che non abbia preso solo il peggio di quella che l’ha preceduta, è ancora possibile, che l’altra faccia della “nuova generazione” è pulita ed ha lo sguardo alto e fiero di chi non ha nulla di cui vergognarsi.
Liberi e Uguali, Nardò Bene Comune, Nardò Unica, Partito Democratico, Unione-Democratici e Popolari per Nardò, Centro Studi “Salento Nuovo”.
I Consiglieri Comunali: Carlo Falangone, Giancarlo Marinaci, Roberto My, Daniele Piccione, Lorenzo Siciliano