Nardò,15 giugno_di COSIMO POTENZA _Come ben sanno i nostri attenti lettori il nostro giornale online ed in particolare il proprio editore è da qualche tempo oggetto di una campagna sistematica di denigrazione da parte di alcuni professionisti del c.d. hate speech, fustigatori del niente mischiato al poco, che fanno del dileggio e del cyberbullismo una regola di vita. Ebbene, spesso il nostro giornale online ha proposto analisi ed approfondimenti rispetto a circostanze di fatto documentate, in poche parole ha dato notizie, rispetto a vere e proprie bufale o fake news propinate da questi insufflatori di odio online , webeti direbbe il Giornalista Mentana.
Abbiamo documentato di recente come questa attività di “killeraggio internauta”, in alcuni casi, per la verità fin troppo eclatanti, ha provocato per gli autori rinvii a giudizio per diffamazione aggravata, che lasciano presagire che la Magistratura e le forze di Polizia hanno preso consapevolezza di una deriva pericolosa e vogliano adottare delle misure per ripristinare un senso di civiltà e riportare verso i canali del buon senso e della ragione il  dibattito sulla realtà cittadina. In considerazione di quanto sopra il livore raggiunto da uno di questi Hater, che alla stregua della funzione svolta si fa schermo dietro uno pseudonimo, peraltro, poco distante dal nome reale “Porchenzo Carastrenna il Tangentista” parve alla nostra redazione e a molti nostri lettori surreale,frutto di una fantasia perversa di una macchinosità al tempo stesso infantile e becera volta all’odio fine a se stesso, banalità del male la definerebbe Hannah Arendt. E’ lecito pensare visto il revirement sospetto da ultimo proposto dallo stesso autore, dal titolo altisonante”Arrestato Porchenzo Carastrenna”, che qualche Autorità  sia già intervenuta  rispetto al post prima citato, che ha toccato l’apice del dileggio e della volgarità infamante, della fantasia al limite della perversione ed ecco che la strumentalizzazione di una notizia di attualità di un fatto di cronaca giudiziaria qual è “la presunta corruzione” consumatasi a Roma con epicentro l’avvocato Lanzalone, torna utile per tentare di confondere le acque. Il nostro Hater, che, evidentemente, come don Abbondio dei “promessi sposi” non deve essere particolarmente coraggioso ha pensato bene di scriminare il precedente scritto confessando di aver anticipato la notizia, del resto delle sue doti divinatorie non ci sono dubbi, tranne che per alcune sentenze e per alcuni risultati elettorali ci azzecca sempre.
La situazione rocambolesca può essere racchiusa dal noto aforisma “quando la toppa è peggiore del buco” e da una diffamazione si è passati a due diffamazioni; ci chiediamo cosa dirà all’avv. Lanzalone  il noto pseudonimo del web neretino, che tutti sanno essere noto professionista, che ama definirsi “toga illuminata” e illustre frequentatore delle corti d’assiste Italiane, quando e se quest’ultimo verrà informato da qualche pentastellato che a Nardò provincia di Lecce ancor prima di vedere accertata la sua responsabiltà per corruzione da una sentenza di condanna, c’è qualcuno che è certo della sua consapevolezza; ci chiediamo, altresì, cosa penserà la moglie del noto avvocato romano (ammesso che la abbia) per essere stata definita “un’adultera per necessità” e ci fermiamo qui per educazione che a rovistare nelle deiezioni semantiche altrui si solleva un certo olezzo. Quando alle condanne morali di tante persone equilibrate, che pure frequantano il web, si aggiungeranno le condanne giudiziarie per tanta imbecillità via internet, sarebbe bello vedere una vignetta del grafico del gruppo di hater nel ritrarre se stesso e gli altri amici dietro le sbarre, mentre “Porchenzo Carastrenna e Vermino Cosenza” se la ridono beatamente….
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