Nardò, 14 maggio_ Al Comune di Nardò ingresso vietato ai consiglieri di opposizione. Mai viste scene simili. Ieri 13 maggio nell’aula consiliare di Palazzo Personèsi sarebbero dovuti tenerei lavori della Commissione Controllo e Garanzia, naturalmente nel rispetto delle attuali misure anti-Covid (mascherine, distanziamento sociale, ecc.). A questa convocazione invece il sindaco Mellone e il Presidente del Consiglio Comunale Andrea Giuranna hanno risposto con una diffida e minacciando sanzioni se la Commissione si fosse tenuta.

Per non fornire ulteriori “finti alibi” alla maggioranza, l’opposizione ha quindi chiesto di riunirsi in videoconferenza ma da Mellone e Giuranna nessuna risposta. Se le commissioni non possono svolgersi con la partecipazione fisica dei consiglieri, il Presidente del Consiglio Comunale avrebbe dovuto – ed è una sua ennesima grave mancanza – dare attuazione al D.L. del 17 marzo scorso, il quale consente lo svolgimento delle sedute in videoconferenza. Mellone e Giurannaforse temono che il coronavirus possa trasmettersi anche via Internet. Eppure lo stesso sindaco su Facebook ricorda che anche le riunioni di giunta “si possono fare solo da remoto”. Visto che c’è, Mellone spieghi se le riunioni della sua giunta si tengono effettivamente solo online a distanza oppure con sedute “classiche”.

Abbiamo il fondato sospetto che la maggioranza non intenda affrontare il temasollevato un mese fa dall’opposizione degli autisti di scuolabus, che ieri in Commissione era all’ordine del giorno. Da aprile a giugnoinfatti Palazzo Personè si è misteriosamente dotato di sette autisti di scuolabus pur sapendo dell’inutilità del servizio per quel periodo visto che le scuole erano e resteranno chiuse per l’emergenza coronavirus.Gli autisti sono stati così destinati a servizi di portierato. Chi sono e come sono stati selezionati? Che timore c’è di discuterne in Commissione Controllo? Se il Comune ha bisogno di uscieri, perché si dota invece di conducentida impiegare diversamente? E se, come affermaMellone,“da oltre 50 giorni il 95% dei dipendenti del nostro Comune lavora da casa e i servizi al cittadino data l’emergenza in corso sono ridotti all’osso”, a cosa servono sette uscieri con la patente?Queste le domande che avremmo voluto fare, mentreabbiamo ormai perso il conto delle gravissime violazioni con cui questa maggioranza tenta quotidianamente di ostacolare il lavoro dell’opposizione.
Ci hanno impedito l’ingresso a Palazzo di Città. Quelle porte sbarrate rappresentano un precedente grave e pericoloso. In queste ore, lo sappiano i cittadini di Nardò, coinvolgeremo nuovamente Procura di Lecce e Prefettura. Peccato per quel portone chiuso. Sarebbe bastato farlo aprire dagli uscieri-autisti. Tema di cui, il sindaco stia sereno, torneremo a parlare.

I consiglieri comunali
Carlo Falangone
Paolo Arturo Maccagnano
Giancarlo Marinaci
Roberto My
Daniele Piccione
Lorenzo Siciliano

Partito Democratico, Coordinamento Italia Viva, Udc, Città Nuova, Nardò Liberal, Nardò Progressista, Nardò Bene Comune, Voce Popolare, Grande Nardò, Progetto Nardò, Gruppo R.My-A.Cavallo-R.Leuzzi

 

Il Sindaco avv. Pippi Mellone nella giornata di ieri ha rilasciato sul suo profilo fb la seguente dichiarazione : 

MELLONE:”VOLEVANO FARE UNA COMMISSIONE CON LA PRESENZA FISICA DI 20 PERSONE IN SALA CONSILIARE NONOSTANTE SIA VIETATO? IL PRIMO CALDO FA BRUTTI SCHERZI”

Mi sento in dovere di fare alcune precisazioni per i cittadini, perché altri non ne meritano alcuna. Lo faccio prima che i giornalisti di regime (peraltro presenti sul posto a fomentare e surriscaldare gli animi) diano prova (l’ennesima!) della loro vomitevole partigianeria.
Da oltre 50 giorni il 95% dei dipendenti del nostro Comune (e di tutti i comuni d’Italia, ad onor del vero) sono in Smart working (lavoro da casa, tramite computer).
I servizi al cittadino data l’emergenza in corso sono ridotti all’osso per evitare gli accessi e il rischio di diffusione del virus.
La segreteria del comune é chiusa. L’ufficio messi apre nei giorni di lunedì, giovedì e venerdì. Mentre l’ufficio protocollo il lunedì, mercoledì (e anche oggi era aperto!) e venerdì. Il tutto è stato disposto con provvedimento del segretario generale all’inizio di questa infame emergenza.
Nardó é in Puglia. La Puglia è in Italia. Dal 9 marzo l’intero territorio nazionale é divenuto “zona rossa” e le misure, inizialmente adottate per Lombardia, Veneto, Emilia, Toscana e Marche, sono state estese a tutta Italia. Nardó compresa. Lo dico per qualche studente ripetente di giurisprudenza, diplomato alla Nino della Notte.
Da allora le riunioni di giunte, consigli e commissioni (in tutta Italia, perfino nella Lecce governata anche dal Pd) possono avvenire (solo se urgenti!) in modalità da remoto. L’unico consiglio comunale celebrato a Nardó da allora (per dare il via libera a una importante opera pubblica!) si è svolto on line. Ognuno da casa propria.
Che 5 tizi pretendano di violare leggi, regolamenti e perfino il decreto del presidente del consiglio Conte per celebrare la loro inutile (e illegittima!) commissione e accaparrarsi il loro misero gettone di presenza, mettendo a rischio la salute di tutti, è allucinante. Ma d’altronde sono gli stessi che celebrano matrimoni senza mascherine. Sulla mancanza del numero legale (dovevano essere almeno in 8 ed erano a malapena 5) per lo svolgimento della stessa seduta illegittima, stendiamo invece un velo pietoso.
Nella stessa sala consiliare la gente, lo ricordo, continua a sposarsi senza la presenza di madri, padri, fratelli, sorelle e affetti più cari. Ma loro pretendono di svolgere una commissione illegittima convocando 20 persone in quella stessa sala. D’altronde loro sono loro e gli altri (credono loro!) non sono un ca**o.
Finche sarò io il sindaco le leggi le dovranno rispettare tutti. Perfino loro che per 30 anni le hanno calpestate.

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