Il tradizionale appuntamento dei fedeli neretini per celebrare il Santo patrono si terrà anche quest’anno all’insegna
della fede e delle tradizioni. Un appuntamento di riti religiosi in onore del Santo Patrono e di celebrazioni civili
condiviso sia col Parroco della Basilica Cattedrale, Don Giuliano Santantonio, sia col Sindaco di Nardò, Avv. Giuseppe
Mellone.
Quest’anno la ricorrenza sarà caratterizzata da tre momenti principali: il primo, sabato 18 febbraio, con una serata
musicale in via XXV luglio per un ospite d’eccezione, Gabry Ponte, DJ multiplatino, produttore e remixer nominato
ai Grammy Awards, con oltre due miliardi di stream su tutte le piattaforme digitali. Inizio dello spettacolo alle ore
20.30 con ingresso libero da piazza A. Diaz.
Il secondo, domenica 19, con il Solenne Pontificale, presieduto da S.E. Rev. Arcivescovo Mons. Francesco
Cacucci, Arcivescovo emerito di Bari, e concelebrato da S.E. Rev. Mons. Fernando Filograna, Vescovo della
Diocesi Nardò-Gallipoli. Al termine, la processione per le vie cittadine accompagnata dalla banda musicale “la
cittadella dei ragazzi” diretta dal Maestro Giovanni Greco con spettacolo pirotecnico al rientro in Parrocchia.
Il terzo momento, lunedì 20 febbraio alle ore 17.15, con la cerimonia dei cento rintocchi di campana in piazza Salandra
in memoria delle vittime del terremoto.
Il Comitato organizzatore si è adoperato per rendere la ricorrenza fruibile ai fedeli e alla loro devozione nei confronti
del Santo patrono che a Nardò ha radici profonde, da quando la sua statua posta sul Sedile in piazza Salandra, alle
16,30 del 20 febbraio 1743, accogliendo le preghiere dei cittadini in panico, resistette al terremoto fermandolo e
salvando la popolazione dalla morte e dalla devastazione. Nardò è la sola città in Italia, che ha come principale e unico
Santo Patrono San Gregorio Armeno l’illuminatore.

Lunedì 13 febbraio
Ore 18.30 Santa Messa con la partecipazione della Parrocchia Santa Maria degli Angeli,
Parrocchia Beata Vergine Assunta (Santa Maria al Bagno) Confraternita SS.
Crocifisso.
Martedì 14 febbraio
Ore 18.30 Santa Messa con la partecipazione della Parrocchia San Francesco di Paola, Parrocchia
Santa Famiglia, Confraternita Annunziata e Carmine.
Mercoledì 15 febbraio
Ore 18.30 Santa Messa con la partecipazione della Parrocchia Sacro Cuore, Parrocchia San
Francesco D’Assisi, Confraternita Beata Vergine Maria del Rosario, Confraternita San
Luigi.
Giovedì 16 febbraio
Ore 18.30 Santa Messa con la partecipazione della Parrocchia Beata Vergine del rosario,
(Villaggio Resta), Parrocchia S. Caterina D’Alessandria, Parrocchia B.V. Maria
(Cenate) e Gruppo di preghiera San Pio, Confraternita San Giuseppe Patriarca.
Venerdì 17 febbraio
Ore 18.30 Santa Messa con la partecipazione della Parrocchia San Gerardo Maiella,
Confraternita Immacolata e Santa Rita, Confraternita Sant’Antonio di Padova.
Sabato 18 febbraio
Ore 18.30 Santa Messa con la partecipazione della Confraternita Anime Sante del Purgatorio,
Confraternita San Giovanni Battista, Confraternita San Gregorio e San Trifone.
Domenica 19 febbraio
Ore 18.00 Solenne Pontificale presieduto da S.E. Rev. Arcivescovo Mons. Francesco Cacucci,
Arcivescovo emerito di Bari-Bitonto, e concelebrato da S.E. Rev. Mons. Fernando
Filograna, Vescovo della Diocesi Nardò-Gallipoli.
Lunedì 20 febbraio
Solennità di San Gregorio Armeno.
– Nella Basilica Cattedrale si celebreranno le SS. Messe nei seguenti orari:
7,30 – 9,00 – 10,30 – 18,30.
– Alle ore 17.15 in Piazza Salandra, saranno eseguiti cento rintocchi di campana in memoria
delle vittime del terremoto.

 

 

L’Armenia è il paese che per primo ha abbracciato la fede cristiana e che proprio a San
Gregorio ha dato i natali. La sua vita, come quella del suo popolo, è stata sempre caratterizzata
da persecuzioni e violenze che sono continuate nei secoli fino a sfociare in un vero genocidio,
il primo del XX secolo, tra il 1915 e il 1923 con lo sterminio di un milione e mezzo di armeni.
È la seconda metà del III secolo d.C. quando San Gregorio viene al mondo. È membro di una
stirpe reale costretta a fuggire in Cappadocia quando suo padre si rende responsabile
dell’omicidio del re Chosroe. È qui che abbraccia la fede cristiana. Con la maggiore età,
sposato e con due figli, viene ordinato sacerdote (le usanze dell’epoca consentivano il
sacerdozio ai coniugati anche se nella chiesa ortodossa e in quella greco cattolica ci si può
sposare ancora oggi) e torna in Patria con l’intento di riparare al crimine compiuto dal padre,
ma viene arrestato e trascorre 13 anni nella fortezza di Artashat. Di lui già si narra che sia in
possesso di poteri miracolosi e, proprio per questo, verrà liberato dopo aver guarito lo stesso
sovrano – Tiridate III – che ne aveva ordinato l’arresto. Non solo, il sovrano si converte al
cristianesimo e ordina che questa diventi anche la religione ufficiale del regno. Per questo
motivo San Gregorio è anche conosciuto come il primo Santo capace di convertire al
cristianesimo, nel 301 d.C., una intera nazione. Un anno dopo diventa Patriarca d’Armenia e
il principale punto di riferimento per la comunità cristiana. L’ultimo periodo della sua vita lo
vive da eremita e muore sul monte Sepouh intorno all’anno 328. Alcune sue reliquie
sono sparse in giro per il mondo. A Nardò intorno all’VIII secolo giunge una parte di
avanbraccio portata dai monaci armeni in fuga da una persecuzione iconoclasta. Inizialmente
è custodita in un reliquario ligneo che poi verrà sostituito con uno in argento. Purtroppo la
reliquia, con il suo contenitore, fu trafugata la notte del 5 marzo 1975, dalla chiesa di San
Domenico dove era temporaneamente custodita per i lavori di restauro della Cattedrale.
L’attuale reliquario è una copia uguale, realizzata interamente a spese dei fedeli, subito dopo
il furto.
La Chiesa cattolica è molto vicina al popolo armeno. San Giovanni Paolo II e Papa Francesco
hanno testimoniato questa vicinanza recandosi in terra armena e dedicando in alcune loro
liturgie anche un pensiero a San Gregorio l’illuminatore il cui culto ha superato negli anni i
confini dell’Armenia e si è diffuso tra i fedeli di tutto il mondo, da Oriente a Occidente.
L‘universalità del suo messaggio cristiano, il suo impegno per favorire il dialogo e l’unione
di tutte le Chiese cristiane e il rispetto dell’identità etnico-religiosa sono oggi attuali più che
mai, valori fondamentali per una società libera e plurale. La fede nel Santo Patrono, in nostro
Signore e nella Vergine Maria ci accompagnino sempre e guidino i nostri passi sulla via della
speranza, della pace e della fraternità.

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