Lunedì 27 gennaio si celebra la Giornata della Memoria, dedicata alla commemorazione delle vittime dell’Olocausto. Il 27 gennaio 1945, infatti, le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz, in Polonia. Ogni 27 gennaio anche l’Italia ricorda lo sterminio del popolo ebraico, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte.
Com’è noto, la città di Nardò e la comunità neretina sono simbolicamente e intimamente legati a quel periodo storico per aver ospitato in un campo di accoglienza a Santa Maria al Bagno (il D.P. Camp 34), tra il 1943 e il 1947, gli ebrei liberati dai campi di sterminio e in viaggio verso il nascente Stato di Israele. Una pagina esemplare di solidarietà che ha consentito a Nardò di fregiarsi nel 2005 della Medaglia d’Oro al Merito Civile da parte del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Proprio domani, sabato 25 gennaio, ricorre il 20esimo anniversario del conferimento di questa onorificenza.
Sono diverse le iniziative e gli eventi organizzati in occasione della Giornata della Memoria. Nella giornata di domenica 26 gennaio, il Museo della Memoria e dell’Accoglienza di Santa Maria al Bagno ha organizzato la Visita del borgo dell’accoglienza e del Museo della Memoria e dell’Accoglienza, una visita guidata della marina e della struttura museale.
La guida accompagnerà i visitatori alla scoperta della storia, dei luoghi e dei siti più significativi, come palazzi e ville, temporaneamente requisiti e rientranti nel campo di accoglienza DP Camp n. 34, allestito dalle forze angloamericane per ospitare i profughi che riuscirono a salvarsi dai campi di concentramento. Partenza alle ore 10 (durata 1 ora). Il biglietto ha un costo di 7 euro. Per informazioni e prenotazioni basta contattare il numero di telefono 380 4739285.
A seguire (ore 11) il Museo della Memoria propone All’ombra di Auschwitz, una performance artistica inedita di Scena Muta che intreccia teatro, danza e memoria, per ricordare e riflettere insieme. Protagonisti Elisa e Davìd, due deportati che raccontano con intensi monologhi il loro olocausto, la deportazione, l’inferno dei campi di concentramento, che incarnano i sentimenti, le paure, le ansie, il vissuto dei deportati. Mentre la musica dei campi di concentramento, quella che storicamente e da accurate ricerche, faceva da colonna sonora alla vita dei deportati, sarà lo sfondo per degli assoli di danza della maestra Sophie Guida, maestra diplomata all’Accademia Nazionale di danza a Roma.
Infine, un dialogo tra Elisa e altre due sopravvissute, conclude lo spettacolo con la giusta intensità e il carico emozionale con cui questi argomenti meritano di essere trattati. Sul palco Dalila Grandioso, Alisia Mariano, Maria A. Vacca, Ivan Raganato e i piccoli attori di Scena Muta. Coreografie a cura di Sophie Guida e Giorgia Caricato. La durata dello spettacolo (in collaborazione con Fluxus) è di circa 1 ora. Ingresso libero.
Nella giornata di lunedì 27 gennaio il Museo della Memoria resterà aperta sia al mattino che al pomeriggio, dalle ore 10 alle 13 e dalle 16 alle 19 (ultimo ingresso ore 18:30).
Nelle giornate di sabato 25 e domenica 26 gennaio il lungomare tra Quattro Colonne e Santa Caterina sarà adornato da una serie di farfalle di carta gialla, un’iniziativa frutto della collaborazione tra l’Associazione dei Commercianti di Santa Maria al Bagno e diversi istituti scolastici della città. Ogni farfalla riporterà un pensiero o una citazione sul tema dell’Olocausto.
Mercoledì 29 gennaio (chiesa di San Domenico, ore 16) l’istituto comprensivo Polo 2 Renata Fonte, in collaborazione con l’assessorato alla Cultura, ha organizzato Per non dimenticare, un incontro tra studenti e docenti e Anna Zeligowski, che racconterà le terribili esperienze di sopravvissuti all’Olocausto dei genitori, Henryk e Irena, autori del libro Fuga dalla paura. Interverranno la dirigente del Polo 2 Mariagiuditta Leaci e l’assessora Giulia Puglia. Modererà Francesca Luceri. Ingresso libero.
Infine, venerdì 31 gennaio, la Biblioteca Vergari ospiterà (ore 18) la presentazione di La più bella di sempre, libro di Cosimo Buccarella (edito da Corbaccio editore). È l’aspro dopoguerra italiano visto attraverso gli occhi di una banda di ragazzi allegri e intelligenti. Paolo Congedo, all’indomani dell’occupazione della Puglia nel 1943, è stato scelto dall’esercito inglese come Mayor di un campo per profughi jugoslavi ed ebrei.
Prima un poeta che vuol diventare partigiano lo coinvolge in una lotta impari con i fascisti segretamente ancora attivi nella zona; poi, nell’estate del 1946, un gruppo di ragazzini lo trascina nell’indagine sull’omicidio di un rifugiato. Tommaso, Giovanni, Umberto e Marcello sono convinti che Samuele, il colpevole designato dalle indagini ufficiali, sia vittima di un errore o, peggio, di un complotto, e sono determinati a dimostrarne l’innocenza. Perché Samuele è un ragazzino come loro, e poco importa se lui è un ebreo polacco scampato alla Shoah e loro, invece, italiani in fuga dalla miseria.
Samuele è un loro amico e faranno di tutto per scagionarlo. Se il poeta ha insegnato una cosa a Paolo, è che non ci si volta dall’altra parte di fronte ad un’ingiustizia. Così, decide di aiutare i ragazzi nella loro indagine, insieme a un carabiniere che antepone l’amicizia al rispetto dei regolamenti, a una funzionaria americana che si sospetta sia una spia, e soprattutto a una rifugiata dagli occhi verdi di cui tutti s’innamorano all’istante.
