Nel 2011 il Polivalente fu assegnato con bando ad un giovane privato neretino che provò a riportarlo agli antichi splendori con tanto entusiasmo. In cambio di un canone annuale di 5.000 euro, il giovane doveva gestire la struttura comunale. Un rapporto fin da subito burrascoso, a dire il vero, col giovane che ha sottolineato, tramite numerose lettere protocollate nel corso di questi anni, la inadeguatezza dell’impianto  che presentava uno stato di fatto ingiustificato alla luce dei lavori commissionati e pagati dall’Amministrazione;

tanto inadeguato da non consentire neppure la formalizzazione di un verbale di consegna dell’impianto all’aggiudicatario: tali inadempienze contrattuali dell’amministrazione e l’inadeguatezza della stessa struttura sono state sempre denunciate.

 

Dopo qualche tentativo di porre rimedio onde consentire il proficuo utilizzo della struttura e il solito silenzio da parte dell’Amministrazione, pare profilarsi all’orizzonte uno scontro frontale determinato da pretestuose contestazioni al gestore, come se tutte le lettere protocollate con le quali si chiedeva l’intervento dell’Amministrazione a provvedere con urgenza ad interventi di straordinaria manutenzione non fossero mai esistite.Uno scontro legale che rischia di bloccare la struttura per anni vedendo ripiombare i giovani sportivi neretini nella ben nota penuria di strutture pubbliche. Il giovane gestore fin da subito ha lamentato, infatti, il mancato “verbale di consegna”, un passaggio fondamentale per capire di cosa stesse entrando in possesso, l’assenza prima e l’inadeguatezza poi dei fari d’illuminazione, costati la bellezza di 21.000 euro alla collettività, e altre numerose inadempienze tra cui una carenza di sicurezza con possibili danni ai giovani sportivi.

Danni che, a dire il vero, non sono mancati nel corso di questi anni poiché l’aggiudicatario dell’appalto non è mai stato messo nelle reali condizioni di utilizzare l’impianto in maniera economicamente utile. A complicare la situazione i ripetuti i atti vandalici, provocati dall’assenza di una qualsiasi forma di illuminazione anche all’esterno.

Tutti atti puntualmente denunciati tra l’altro alle Autorità e segnalati al Comune dal gestore.Per non parlare dei 7.000 euro destinati all’impianto di allenamento di Seclì nel 2013 da parte dell’Amministrazione neretina per ospitare gli allenamenti del Nardò ovvia considerazione del fatto che la stessa Amministrazione riteneva inidonea la struttura. Una vicenda che non mancò di suscitare giustamente polemiche. Ed oggi, anche alla luce della notizia del possibile ingresso nella proprietà della Nardò Calcio da parte di un importante imprenditore copertinese del calibro del sig. Fanuli, una struttura come quella del Polivalente potrebbe essere centro fondamentale per ospitare gli allenamenti dalla prima squadra e quelli, magari, di un rinvigorito settore giovanile.

Con le suddette vicende legali la struttura rischia, invece, di restare bloccata per anni con evidenti conseguenze per lo sport neretino. Ci auguriamo che, almeno stavolta, l’Amministrazione voglia mostrare ragionevolezza e ricomporre una situazione che rischia di bloccare uno dei più importanti impianti presenti sul territorio.

Pippi Mellone

Consigliere comunale

Comunità MilitanteAndare Oltre

Alberto Bianco

Consulta dello Sport

Comunità MilitanteAndare Oltre