La Tasi arriva nel Consiglio comunale e l’Amministrazione lascia presagire  un nuovo salasso. Entro il 23 maggio i Comuni italiani dovevano fissare le aliquote relative alla prima abitazione e quelle per le cosiddette seconde case.

 

Davanti ad un termine perentorio per fissare le aliquote, quello del 23 maggio, l’Amministrazione comunale neretina ha, invece, aggirato l’ostacolo per quanto attiene le prime case rinviando la decisione al momento in cui verrà approvato il Bilancio di previsione. Un termine lontano che consente però all’Amministrazione di portare potenzialmente l’aliquota al 3,3 per mille (2,5, più uno 0,8 che può essere applicato sulle prime o alternativamente sulle seconde abitazioni). L’opposizione unitariamente ha, invece, proposto di portare l’aliquota allo 0 per mille. Proposta bocciata dall’Ufficio con parere contrario di regolarità tecnica e contabile.

I soldi servono insomma, par di capire. E pazienza che non si capisca quali servizi vengano garantiti ai cittadini. 
Per quanto attiene alle seconde abitazioni, invece, l’aliquota, già al massimo consentito per legge del 10,6 per mille (limite massimo stabilito anche per la somma tra Imu e Tasi) la maggioranza avendo già portato tutto al massimo consentito aveva le mani legate. Nel 2012 era stata portata dal 7,6 per mille al 9,6 per mille e nel 2013 dal 9,6 per mille al 10,6 per mille. In 3 anni di Amministrazione Risi la maggioranza aveva infatti incrementato di 3 punti l’aliquota Imu. Dello 0,8 per mille che il Governo aveva messo a disposizione l’Amministrazione non si è servita lasciandosi lo spiraglio e la possibilità di farlo, invece, sulle prime abitazioni.

Con l’introduzione della Tasi sulle prime case in buona sostanza si reintroduce quella che era l’Ici sulle prime case e di cui si è tanto decantata l’eliminazione. L’opposizione ha votato contro l’aumento delle tasse chiedendo un taglio netto agli sprechi e denunciando come in ogni occasione in cui l’Amministrazione sia in difficoltà ci si rivolga ai cittadini salassandoli e chiedendo loro un nuovo, ulteriore sacrificio per finanziare sagre, sagrine, sagrette e associazioni varie. Della spending review il sindaco pare, insomma, curarsi solo della parte relativa alla spending.

Pippi Mellone

Paolo Maccagnano

Antonella BrunoT

otuccio Calabrese

Oronzo Capoti

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