(CdM) Un milione di ulivi infetti nella sola provincia di Lecce, cioè uno su dieci. Sono i dati forniti questa mattina, in Prefettura, dal commissario per l’emergenza Xylella, Giuseppe Silletti. Una fotografia della situazione devastante, soprattutto perché il batterio si sta diffondendo in «forma logaritmica e non oso immaginare che numeri avremo alla fine di quest’anno». Non solo, Silletti conferma che quello individuato a Oria è un focolaio di Xylella, mentre, al momento, non ce ne sarebbero di nuovi oltre il confine leccese.

 

I ritardi

Ancora più grave appare la situazione degli interventi: «Alla luce dei nuovi focolai individuati – dice Silletti – dovremo ridisegnare la mappa delle zone contagiate, presentare il progetto e, una volta approvato, procedere con gli espianti». Le informazioni sono state fornite nel corso di un incontro con i sindaci salentini convocato dalla prefetta, Giuliana Perrotta. Il ruolo dei primi cittadini sarà fondamentale perché proprio a loro Silletti ha chiesto di mobilitarsi per un monitoraggio più capillare del territorio alla ricerca di vecchi e nuovi focolai dell’infezione.

La collaborazione

«Negli Stati Uniti – aggiunge Silletti – si sono arresi, non sono riusciti a debellare il batterio. Con gli strumenti attualmente a mia disposizione non sono in grado di risolvere il problema e in questi primi giorni di incontri mi sono reso conto che c’è molta confusione. Gli agricoltori devono difendere i loro alberi sani, ma possono anche intervenire per l’espianto di quelli malati autonomamente, previa autorizzazione. In tanti si sono lamentati di attenderla ormai da mesi e, in effetti, gli uffici degli ispettorati mi confermano una carenza di personale che non consente risposte più rapide». Silletti difende poi la Regione Puglia che – dice – ha fatto oltre ventimila analisi ed è in campo per la ricerca scientifica e il monitoraggio. «Nessuno ha la bacchetta magica – conclude Silletti -, i nostri uomini sono tutti sul campo insieme a quelli della Protezione civile».

L’inchiesta

Proseguono, intanto, le indagini della Procura. A maggio dello scorso anno, la pm Elsa Valeria Mignone ha aperto un fascicolo per accertare eventuali responsabilità nella diffusione del batterio killer e ha assegnato a un agronomo leccese, a un professore universitario di Firenze e a un ricercatore della stessa università toscana l’incarico di eseguire una consulenza. Quella consulenza, però, non è ancora stata depositata. Questa mattina, nel corso di un vertice con gli uomini del nucleo investigativo della polizia forestale di Lecce e i consulenti nominati dal pubblico ministero, la pm ha sollecitato il deposito della consulenza. Al momento non ci sono iscritti nel registro degli indagati, ma nei giorni scorsi gli agenti del corpo Forestale hanno acquisito diverse testimonianze.LECCE – Un milione di ulivi infetti nella sola provincia di Lecce, cioè uno su dieci. Sono i dati forniti questa mattina, in Prefettura, dal commissario per l’emergenza Xylella, Giuseppe Silletti. Una fotografia della situazione devastante, soprattutto perché il batterio si sta diffondendo in «forma logaritmica e non oso immaginare che numeri avremo alla fine di quest’anno». Non solo, Silletti conferma che quello individuato a Oria è un focolaio di Xylella, mentre, al momento, non ce ne sarebbero di nuovi oltre il confine leccese.(fonte corriere del mezzogiorno)

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Ultimo aggiornamento: 02/01/2025
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