
Nella presentazione di oggi 25/07/2017 della cavalcata storica cittadina, una rievocazione storica che affonda le proprie radici sin dal lontano 1397, anno in cui si hanno i primi cenni sulla franchigia rilasciata da Re Ludovico ai mercanti che giungevano in città per un intervallo di otto giorni, tempo di durata della fiera cittadina.
Durante i vari periodi il mercato fu spostato in più parti della città sino ad arrivare nell’ultima sede conosciuta, la Chiesa dell’Incoronata, dove questa manifestazione di culto, svago ed esposizione di mercanzie giunte sul luogo dai posti più disparati del Salento si prolungava per tutto il lasso di tempo messo a disposizione dal Vescovo che risiedeva nel Palazzo il quale aveva mandato per gestire l’intera Fiera.
Negli “ultimi” anni ,dieci edizioni, gli amici del Museo di Porta Falsa hanno curato la rievocazione storica di tale evento rimanendo fedeli alle tradizioni attraverso le quali hanno riprodotto in maniera quasi perfetta costumi, personaggi e usanze tipiche del passato rispecchiando, quasi alla perfezione, i racconti scritti da illustri storici sullo svolgimento delle giornate questa festa molto sentita sia dal punto di vista religioso che laico.
Nella undicesima edizione (2017) purtroppo a causa della riapertura al pubblico della chiesa dell’Incoronata sono entrati in rotta di collisione gli interessi e i punti di vista diversi sorti tra i comitati organizzativi della Cavalcata Storica e della parrocchia sopra citata.
Divergenze insanabili che hanno fatto in modo che ognuno procedesse per la propria strada organizzando due eventi completamente differenti sia nel modo di intendere la vecchia rivisitazione storica che in quello di progettare un moderno modello di fiera più vicino alle esigenze attuali dei visitatori.
Certamente a perderci in questa lotta tra sacro e profano, molto simili alle battaglie accese nel cinema in bianco e nero tra Peppone & Don Camillo, è soprattutto la nostra città che azzera quella verità storica riproposta che le donava lustro e le forniva un’identità unica nel suo genere come ancora oggi mantiene questa conformazione stabile il Carro di S.Elena a Galatone rimasto ancorato negli anni alla sua versione originaria.

Oggi con le due feste che si svolgono in perfetto parallelo si creano sovrapposizioni che mettono in difficoltà i cittadini costretti a preferire una piuttosto che l’altra manifestazione e generano un inopportuno smarrimento tra i turisti e i visitatori occasionali.
Purtroppo è nell’indole innata dei neritini azzuffarsi tra di loro senza mai trovare un accordo, che possa soddisfare tutte le parti in causa, al fine di portare avanti un progetto comune.
Di solito l’intero paese aspetta l’arrivo di un Messia venuto da fuori per scrivere la parola fine su ogni scontro dialettico in atto per poter dipanare qualsiasi ingarbugliata matassa.
Questa soluzione ormai osmoticamente assorbita dal tessuto sociale locale sarà utilizzata anche in questa occasione?
A voi lettori dare una risposta con la speranza che si possa trovare, almeno una volta, una scelta qualsiasi che possa essere condivisa da tutti senza alcuna polemica successiva!