Nardò 29 ago:_ Ci chiediamo cosa succederebbe alla democrazia quando chi governa usa la menzogna come arma politica. La democrazia in vero dovrebbe funzionare così: i cittadini eleggono i loro rappresentanti a cui, fidandosi, trasferiscono momentaneamente la loro sovranità e di cui alla elezione successiva ne giudicano l’ operato, determinando o no un cambio di soggetti al potere.
Se non fossimo in Italia è più precisamente in questo lembo di Salento, questo signore si sarebbe dovuto dimettere. Invece no, con la “insospettabile” complicità di qualche sottoposto che cerca di indorare una pillola che non verrà digerita dai cittadini, propina un qualcosa molto vicina ad un giornalino da liceo.
Il fatto che il soggetto in questione a parer suo si senta un “tecnico” chiamato per competenza, più competente del suo predecessore, lascia a dir poco basiti. Non solo, il suo primo pensiero va al contestatissimo progetto de la “Sarparea” come dire: a buon intenditore! Rispedendo boriosamente al mittente le accuse di trasformismo indirizzategli in questi giorni da più parti. La competenza si abbina spesso alla pacatezza dei toni. Chi è competente sa cosa dire e come dirlo. E non assume toni strafottenti.
Lo stesso Sindaco non può non pensare per un attimo ai costi terrificanti che pagano i cittadini derivanti dal patteggiamento su ogni norma. La democrazia non consiste nel porre una quantità strabocchevole di professionisti della poltrona alla ricerca di un punto di equilibrio fra i vari interessi, anche incoffesabili! Tutto ciò ha un costo? Oppure è del tutto gratuito?
Un umile consiglio: Se volete davvero fa cambiare idea a qualcuno, smettetela con la perenne indignazione su ciò che viene democraticamente contestato e argomentate, lasciamo stare gli slogan e andiamo al sodo.
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