Roma, 12 febbraio_ Potrebbe superare il milione di euro il ‘buco’ nelle restituzioni volontarie dei parlamentari del M5s sul conto del microcredito, strumento di sostegno a chi non ha le possibilità economiche per avviare un’attività. Lo staff dei 5Stelle per ora non dà cifre, ma ammette che “mancano più soldi di quanto affermato dalla stampa”. “Non permetteremo a nessuno di inficiare il nome del M5S.
Le mele marce le trovo e le metto fuori’, assicura Luigi Di Maio, che nelle prossime ore tornerà a incontrare Le Iene, la trasmissione di Italia 1 che ha condotto l’inchiesta. Dai primi riscontri si evince che non solo i parlamentari, ma anche alcuni consiglieri ed europarlamentari versano i rimborsi sul conto. Dallo staff di Luigi Di Maio si fa sapere che chi ha violato le regole interne avrà “lo stesso trattamento di Andrea Cecconi e Carlo Martelli”. “Io non conosco i nomi, ma sia chiara una cosa le mele marce ci sono ovunque.
Da noi vanno fuori negli altri partiti li fanno ministri”, spiega ancora Di Maio sottolineando di aspettare il resoconto del Mef per avere un quadro più preciso del caso. “Per quanto ci riguarda è una persona che non ci aveva detto di far parte di una loggia massonica e per questa ragione non può stare nel movimento – ha detto in mattinata Luigi Di Maio in merito al caso del candidato Catello Vitiello e al suo legame con la massoneria -.
Gli abbiamo inibito l’utilizzo del simbolo e quindi per lui è game over”. “La notizia in un paese normale è che M5S ha restituito 23 milioni e 100mila euro di stipendi e questo è certificato da tutti quanti- ha spigato inoltre Di MAio- e ci sono 7mila imprese in Italia che lo testimoniano perché quei soldi hanno fatto partire 7mila imprese e 14mila posti di lavoro”.