Arriva oggi 6 febbraio 2017 la possibile conferma , attraverso la voce di Maria Sirsi su Ciaksocial di Manduria, di una possibile intesa raggiunta sulla modifica da apportare al progetto per la realizzazione del depuratore consortile Sava – Manduria che darebbe il via ai lavori, fermi da tempo, secondo i nuovi criteri approvati non appena perfezionati gli ultimi passaggi burocratici. Una vittoria per un territorio che si è battuto con forza per ottenere questi risultati appoggiato dall’intera popolazione attraverso i comitati cittadini e soprattutto per la tenacia dimostrata dai politici di riferimento Turco e Morgante che hanno speso gran parte del loro tempo per condurre in porto questo nuovo progetto che salva il futuro di un’ intera zona. Discorso e elogio a parte va profuso per il Prof Mario Del Prete che ha dato la possibilità attraverso i dovuti apporti tecnici di far giungere alla luce un progetto che rispetta le normative vigenti e nello stesso tempo e in egual misura l’ambiente circostante. Il nuovo disegno prevede infatti reflui depurati al massimo livello e riutilizzo degli stessi in agricoltura, irrigazione del sottobosco , irrigazione delle aree vicine alle marine, usi industriali e di approvvigionamento terziario e antincendio. Tutto questo sarà reso possibile grazie alla realizzazione di buffer ecologici e di vasche di equalizzazione e raccolta ma l’innovazione essenziale è che non sarà previsto alcuno scarico a mare nemmeno in termini emergenziali avendo fornito alternative valide allo stesso come previsto per legge.

In questi sette mesi la Redazione ha cercato di spingere la compagine dirigenziale ad abbracciare la causa di Manduria perchè unica strada percorribile per raggiungere un successo per il futuro economico ambientale della nostra città.

Purtroppo la nuova amministrazione è rimasta a lungo inerte e passiva mentre a poca distanza si riunivano in convegno per dare il loro appoggio incondizionato ai politici che si sono spesi per la causa. Non si riesce a capire come nella nostra cittadina, pur annoverando nelle file del nuovo governo nomi di ambientalisti di lungo corso, che sino a ieri peroravano la ragione della salvaguardia del mare e dei territori circostanti, una volta al comando delle operazioni questi amministratori abbiano potuto disattendere il programma elettorale che ha reso possibile il loro trionfo.

Forse il verde dell’ambiente non è altrettanto attraente dei colori più accattivanti,vivaci e oltretutto preziosi notati una volta al potere? Certamente la città ha le sue colpe, in un paese abituato troppo ai gossip, alle feste di piazza, alle apparizioni televisive la gente non è stata in grado di percepire il pericolo imminente anche perchè questo è stato fatto passare sottovoce dagli organi di informazione legati a filo doppio con Palazzo Personè.

Le voci libere sono state più volte isolate e relegate in un angolo per rendere possibile un disegno contrario alle aspettative di un intero territorio. Quello che non si vuol vedere è come sia inutile distogliere l’attenzione su un problema così grande andando in televisione per la discarica di Castellino o patrocinando programmi teatrali o di piazza . Queste apparizioni o manifestazioni se fossero create senza alcuno scopo palliativo sarebbero senza alcun dubbio degne di lode e merito ma nel contempo far passare sotto silenzio un ecomostro come la condotta sottomarina, voluta dal governo regionale e non solo, per nascondere le incapacità o le volontà inespresse di chi dirige oggi la nostra città rimane sicuramente uno spettacolo poco edificante agli occhi di chi li ha appoggiati e sostenuti in campagna elettorale.

Se come appare certo il nuovo commissario dovrà attenersi alle imposizioni dettate dal vecchio protocollo d’intesa sottoscritto che prevedere lo scarico a mare con acque depurate in Tab 1 e 2 il nostro Salento si troverà a combattere contro un mostro distruttivo che ammorberà in poco tempo la salute dei cittadini, le bellezze paesaggistiche , l’ecosistema marino e allontanerà senza dubbio alcuno le masse turistiche che negli anni hanno preferito le nostre zone ad altre più rinomate per il mare cristallino e la natura incontaminata.

Un danno inestimabile per l’economia locale che non sarà facile da riparare creato esclusivamente per inadeguatezza di coloro che dirigono il paese, non si spiegherebbe altrimenti la ragione per la quale ciò che sarà possibile costruire in altri luoghi per Nardò è altrettanto impossibile da realizzare. Una sconfitta questa anche per tutti i comitati ambientalisti presenti in città che si battono per Villaggi sulla costa o tra gli ulivi.

E’ necessario far sapere a queste organizzazioni che se il mare venisse distrutto ogni lotta in seguito sarebbe inutile da affrontare . Occorre partire dalla salvaguardia dell’attrazione principe , la salubrità delle acque, per poi passare a difendere le ricchezze e i paesaggi che si posano sullo stesse.

Per finire una domanda rivolta al popolo che volesse ascoltare il nostro ennesimo appello. Dobbiamo organizzare anche Noi uno spettacolo in piazza Salandra con attrazioni spettacolari per attirare la vostra attenzione su un problema che sta uccidendo il nostro e vostro futuro?

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