Basta chiacchiere e giri di parole per edulcorare la verità. I neretini, come tutti gli italiani, dovranno pagare la TASI (già ICI e poi IMU) sulla prima casa.
Questo, a dimostrazione del fatto che l’anno scorso fu tolta solo per motivi propagandistici voluti soprattutto dall’Area Moderata di Centro Destra che per realizzare l’obbiettivo ha “messo all’angolo” il Centro Sinistra (di Governo), minacciando un dietrofront sulle larghe intese e quindi sulle riforme necessarie a togliere dalla palude il Paese.
Tanto senza dare ascolto a quanti continuavano a ripetere che si trattava di un provvedimento effimero, di breve respiro, che avrebbe solo illuso gli italiani, perché con la crisi ancora in atto, non era possibile per i conti pubblici dello Stato, l’abolizione perenne della tassazione sulla prima casa (ICI, IMU o TASI che sia).Oggi abbiamo la prova che era così.
Quello che deve essere chiaro però al sindaco di Nardò e alla sua maggioranza è che la vera sfida di una amministrazione capace è quella di riuscire a ridurre tale peso contributivo in modo che risulti di gran lunga inferiore (attuando una rigorosa politica di tagli a spese di bilancio superflue) al trasferimento statale con il quale il Governo Centrale ha finora ristorato il Comune a seguito della cancellazione dell’IMU sulla prima casa. Infatti, richiedere ai cittadini di pagare quanto, se non di più, rispetto alla soppressa IMU sulla prima casa, significherebbe approfittarne della situazione per raschiare ancor più un barile già vuoto. E per foraggiare poi cosa?…
Noi X Nardò
Mino Natalizio – coordinatore
Paolo Maccagnano – consigliere comunale